Sono un insetto.

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  1. Jane
     
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    Sono un insetto fastidioso che cerca di attirare l'attenzione su di sè, ma vien scacciato via da un giornale gossip che come copertina ha il culo di Belen Rodriguez o che so che se la spassa su uno Yacht.

    Diciamoci la verità, ognuno ha la sua croce da portare in spalla. Chi più chi meno, ma tutte ugualmente dolorose.
    La mia è una sofferenza legata ad un Lui.
    Nah, cosa pensate. Nessun ragazzo ha spezzato il mio cuoricino, non è così semplice.
    Lui è mio padre.
    Fin da quando ero bimba picchiava mia madre per un non nulla, arrivava alle mani per sciocchezze. (una volta solo perchè mia madre aveva preso 'na sigaretta dal suo pacchetto)
    Le spuntavano lividi enormi e se qualcuno le chiedeva cosa fosse successo, diceva di essere inciampata. (solite scuse? Dette e ri-dette alla televisione.)
    Dovette andare da una psicologa, da una strizzacervelli.
    Papà ci tormentava in tutti modi possibili. Ma perchè chiamarlo padre quando non lo è mai stato? Insomma un padre va alle recite della figlia, le firma la pagella, si congratula per i bei voti, le compra un gelato, la accompagna alle feste delle amiche, t'insegna a guidare quando non hai ancora l'età per farti una patente, ti porta all'altare quando sarà il tuo momento,t'insegna cosa è giusto e cos'è sbagliato, ti fa vedere come allacciarsi le scarpe quando tua madre si arrende e ti compra gli strech, t'insegna a guardare l'ora quando non capisci una cippa con tutti quei numeri.. lui..lui non ha fatto nulla di tutto questo.
    Chiamiamolo P. che è il suo nome. Che è meglio.
    Gli anni passavano, e l'angoscia in quella casa era quasi respirabile. Non ce la facevo più ad addormentarmi trai singhiozzi, non ce la facevo più con i continui litigi e le continue violenze verso me e mia madre. Ero stufa. Così dissi a mia madre di divorziarsi..cambiammo la serratura e quant'altro.
    Insomma ci lasciammo alle spalle un antico dolore.
    A farmi decidere non era stata la mancanza in sè di un padre, di una figura, di un genitore in famiglia.. ma l'aver sentito all'età di 9 anni la telefonata dell'amante. E dopo aver visto un e-mail incriminante, piena di roba erotica. Decisi di rivelarlo tutto a mia madre.
    Quello stronzo l'aveva tradita per 8, 8 lunghi anni, con chi? Con una brasiliana. Aveva sfruttato mia madre per suoi piaceri schifosi per anni, l'aveva maltrattata, si sbronzava e tornava tardi la sera per poi vomitare l'anima in quel maledetto cesso.
    Ha fatto tanti di quegli incedenti da non poterli più contare sulle dita di una mano, ha cicatrici che gli deturpano il viso...
    Ma se l'è meritato, perchè tutta colpa sua, sua e della sua dannata bottiglia.

    Vorrei dirgli una cosa...

    Fotti pà.. spero brucerai all'inferno.


    La rabbia mi divora giorno per giorno. Il rancore apre vecchie ferite mai rimarginate.
    E la vendetta orami è l'unica mia ragione di vita.
    Non posso andare avanti e lasciarmi tutto alle spalle. Non posso voltarmi e far finta che non sia successo nulla.
    Che tu non mi abbia abbandonato, che tu non mi abbia ucciso pian piano con il tuo schifosissimo orgoglio, o con la violenza.
    Sai, papi. Io non ti ho mai perdonato per ciò che hai fatto alla mamma, per ciò che hai fatto a me. E mai lo farò. Perchè io vivo di questo, vivo per ricordare. Sono una delle tante testimonianze, che le famiglie perfette non esistono.
    Che l'amore è un'emozione effimera, che non sempre va come tu vorresti.
    Che l'odio ti rode dentro, fino all'osso. Come un acido. Ma che ti da forza per continuare, quando tutto è perso.
    La rabbia è un sentimento forte, aggressivo, distruttivo. Forse un po' come te.
    Sai, papi. E' vero che non ti perdonerò mai, ma è anche vero che io amo la rabbia. Che io, continuo a volerti bene per quel poco.
    Anche dopo che hai calpestato tutto ciò che abbiamo costruito assieme, come un bullo distrugge il castello di sabbia del piccolo di turno, fatto con tanto amore. Il piccolo ci riproverà ancora, e il bullo lo distruggerà ancora una volta.
    Ma sappi, papi. Che io non farò il suo stesso errore. Io non ti darò un'altra possibiltà, la tua è stata molto tempo fa.
     
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  2. †Faith†
     
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    CITAZIONE (Jane @ 20/5/2011, 21:09) 
    La rabbia mi divora giorno per giorno. Il rancore apre vecchie ferite mai rimarginate.
    E la vendetta orami è l'unica mia ragione di vita.
    Non posso andare avanti e lasciarmi tutto alle spalle. Non posso voltarmi e far finta che non sia successo nulla.
    Che tu non mi abbia abbandonato, che tu non mi abbia ucciso pian piano con il tuo schifosissimo orgoglio, o con la violenza.
    Sai, papi. Io non ti ho mai perdonato per ciò che hai fatto alla mamma, per ciò che hai fatto a me. E mai lo farò. Perchè io vivo di questo, vivo per ricordare. Sono una delle tante testimonianze, che le famiglie perfette non esistono.
    Che l'amore è un'emozione effimera, che non sempre va come tu vorresti.
    Che l'odio ti rode dentro, fino all'osso. Come un acido. Ma che ti da forza per continuare, quando tutto è perso.
    La rabbia è un sentimento forte, aggressivo, distruttivo. Forse un po' come te.
    Sai, papi. E' vero che non ti perdonerò mai, ma è anche vero che io amo la rabbia. Che io, continuo a volerti bene per quel poco.
    Anche dopo che hai calpestato tutto ciò che abbiamo costruito assieme, come un bullo distrugge il castello di sabbia del piccolo di turno, fatto con tanto amore. Il piccolo ci riproverà ancora, e il bullo lo distruggerà ancora una volta.
    Ma sappi, papi. Che io non farò il suo stesso errore. Io non ti darò un'altra possibiltà, la tua è stata molto tempo fa.

    Ti ho letto e riletto... e non userò il solito "mi dispiace", perchè sappiamo tutti che un banale mi dispiace non potrà cancellare il tuo profondo dolore.
    Preferisco dirti che non devi sentirti sola.
    Molto spesso in queste situazioni si cerca la "solitudine"... il parlarne con gli altri può fare molto male, e per questo inizialmente si evita di farlo.
    Hai scritto che la vendetta è la tua unica ragione di vita... come vorresti vendicarti?
    Com'è il rapporto con te stessa? Se dovessi descrivere Jane, quali aggettivi useresti?
     
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  3. Jane
     
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    Ahaha, oh bè. Sono un'illusa che cerca di fare la dura. Perchè il mondo è una merda e se ti fai calpestare è la fine. Sono quella che indossa quei sorrisi Fac-simile, ma che nessuno se ne accorge perchè troppo brava a mentire, agli altri e a se stessa. E' brava a fingere di non soffrire, a dire che tutto va bene.. quando vorresti farla finita.
    Che so, come nei film una corda e via. Ma che non ha le palle per farlo, perchè infondo le piace vivere.
    Ed ha imparato che legarsi alla gente è brutto, che tutti ti usano per i propri schifosissimi scopi, che c'è un secondo fine per tutto. Che non esiste amore o amicizia. Ma che siamo solo dei luridi bastardi su un mondo ingiusto.
    Odio guardare fuori dalla finestra e vedere tutta quella marmaglia di gente che finge, falsi sorrisi e zigomi inchiodati all'insù non cambiano nulla.
    Però,forse dopotutto è meglio essere qualcun altro, una persona migliore, indossare una stupida maschera e ballare sulla terra che tanto è sempre carnevale.
     
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  4. †Faith†
     
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    Usare una maschera è facile ma allo stesso tempo difficile.
    La maschera si fonde col tuo viso e ti aiuta a essere qualcun'altra, e agli occhi degli altri sei forte... coraggiosa... serena... solare...
    Ma in realtà si è fragili... impauriti... tristi... soffocati dal dolore... e molto spesso oscuri.
    Io porto la mia maschera da moltissimo tempo, e più passano gli anni e più si fonde col mio viso.
    La vita è difficile e piena di ostacoli... ma vale sempre la pena di viverla al cento per cento... con la maschera... o senza.
     
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    Guardiano del Forum

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    Forse solo chi ha provato un dolore importante puo' trattare questi argomenti,ed io nella fattispecie ne ho vissuto uno simile al tuo che ha lasciato il suo segno indelebile,ma le circostanze della vita e la volonta' di vivere mi hanno portato a vedere le cose,anche e soprattutto le piu' piccole sotto un'altra luce,quindi credo ora che il confronto sia la cosa fondamentale,ma anche la voglia di voler affrontare anche queste sfide cosi' dure da sembrarci troppo grandi per noi.Spero questo sia un lido in cui tu possa sfogare quello che ti schiaccia e noi siamo qui ad ascoltarti.

    Rocky83
     
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  6. Jane
     
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    Ha ragione, ormai ci si dimentica di come si è in realtà autoconvincendosi che la maschera che porti sia la tua personalità, il tuo modo di sorridere o anche di pensare.
    Prima mi avevi chiesto come vorrei vendicarmi.
    Io non faccio nulla, aspetto. Pazienterò fin quando i suoi stessi errori gli costeranno caro, forse la vita un giorno. Capirà di essere solo come tutti del resto e che la sua ''famiglia'' non c'è più a salvargli il culo dal baratro. Che io non ci sarò più per lui, e allora soffrirà, soffrirà come ho sofferto io e come tanti prima di me.
    Quando ciò avverrà non so se mi sentirò sollevata, in colpa o non proverò una beneamata minchia. Ma so che vivo per vederlo soffrire, per vedere la comprensione nei suoi freddi e crudeli occhi di uomo.
     
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  7. †Faith†
     
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    Non deve essere semplice vivere con così tanta rabbia... pronta a esplodere da un momento all'altro.
    L'importante è non perdere di vista te stessa... ricordati che al primo posto c'è Jane! Passa più tempo possibile a fare ciò che ti piace... a "coccolarti"... è un consiglio che molto tempo fa, mi ha dato una collega e che io scioccamente, non ho ascoltato.
     
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    Ciao Jane, la vita va avanti... lo so' che e' una frase fatta ed infatti ora dico due parole su "la vita va avanti"
    La vita va avanti, non indietro.
    Se vai indietro non e' vita, se vai indietro soffri della mancanza del bello e dell' eccesso del brutto, se vai indietro arriva um momento che non c'e' piu un avanti e vorresti veramente che ci fosse la possibilita' di riavvolgere il nastro.

    SPOILER (click to view)
    hai detto di essere un insetto, non un gambero.

     
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  9. †Faith†
     
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    UmEr sei grande :lol:
     
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  10. difilla
     
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    Jane io credo di capirti molto bene. La rabbia è l'unica cosa che sento viva, è l'unica emozione che riconosca insieme alla paura. Anch'io ho avuto un padre di nome ma non di fatto. La mia rabbia è la mia forza.
    Pero non ho permesso alla rabbia di impedirmi di vivere.
    Ora ho due figli e mi sto lentamente (molto lentamente) costruendo una vita con loro.
    La maschera che porti è la stessa che indosso io per nascondere il mio lato oscuro (quella parte di me che mi fa aver paura di me stessa e che nessuno conosce) ma cio non mi impedisce di aprirmi e condividere con altri l'immenso dolore parlandone, come faccio qui ad esempio. La sete di vendetta scemera con il tempo, perche tuo padre, come il mio, invecchiera e quando si accorgera che non ha nessuno intorno pronto ad aiutarlo, saranno i suoi stessi sensi di colpa a distruggerlo.
    Non sprecare energie per odiarlo, impiegale per amare te stessa.
     
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  11. Vecchia strega
     
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    Mi viene una rabbia a leggere queste cose.
    Ma guarda cosa fanno i genitori...mettono al mondo e poi ti rovinano la vita.
    Io per fortuna npon ho mai ricevuto botte, ma la mia autostima si.
     
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10 replies since 20/5/2011, 20:09   131 views
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