Cutting & Self-Harm

Autolesionismo, supporto e trattamento

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  1. †Faith†
     
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    L'autolesionismo può essere un modo (sbagliato), per affrontare i problemi. Ci sono persone che non riescono ad esprimersi a parole, a sfogare il proprio dolore emotivo e questo può portare a compiere atti autolesionistici. Questo li fa sentire meglio per un po' ma in seguito il dolore ritorna e sentono nuovamente il bisogno di farsi del male.
    Si vorrebbe smettere ma non si sa come...
    Meriti di stare meglio... e puoi arrivarci senza per forza farti male.

    Capire l'autolesionismo

    L'Autolesionismo è un modo di esprimere e affrontare con profonda angoscia, un dolore emotivo. Per quanto potrebbe sembrare strano a coloro che non ne soffrono, farsi male ti fa sentire meglio.
    In realtà, lo fai perché senti di non avere alternative. Il ferirsi è l'unico modo che conosci per stare meglio, per affrontare la tristezza, la paura, il vuoto, i sensi di colpa, la rabbia, l'odio verso se stessi...
    Il sollievo non dura molto a lungo... è come mettere un cerotto su una ferita sanguinante che in realtà ha bisogno di punti di sutura. Il cerotto può interrompere temporaneamente l'emorragia, ma non servirà a richiudere la ferita, e questa azione creerà soltanto altri problemi.
    La maggior parte delle persone che ne soffrono, tende a mantenere il proprio disagio, segreto. Per vergogna, per paura di essere giudicati, per il timore di essere visti come pazzi o semplicemente per paura di non essere capiti.
    Ma nascondere chi "sei veramente" e tenere segreto quello che si prova, è un fardello pesante. Tutto questo potrebbe portare a conflitti con amici e/o familiari rischiando di farti sentire ancora più solo, inutile, vuoto e intrappolato in qualcosa da cui non riesci più a sfuggire.


    Vero e Falso sull'autolesionismo

    Poiché l'autolesionismo tende ad essere tutt'oggi un argomento tabù, alcune persone si sono fatte delle idee sbagliate, sul perché di tale atto.
    Falso: Le persone che si tagliano o si feriscono in altro modo, stanno solo cercando di attirare l'attenzione .
    Vero: La verità è che le persone autolesioniste, generalmente si feriscono in segreto. Non stanno cercando di manipolare gli altri o di attirare l'attenzione su se stessi ma la vergogna e la paura possono rendere molto difficile una loro richiesta di aiuto.
    Falso: L'autolesionista è pazzo e/o pericoloso.
    Vero: L'autolesionista soffre di ansia, di depressione, o ha avuto un precedente trauma e il ferirsi è l'unico modo che "conosce" per poter stare meglio e affrontare il dolore che sente. Giudicarlo come "pazzo" o "pericoloso" non è di nessun aiuto e rende la persona già sofferente, ancora più incline a chiudersi in se stessa.
    Falso: Le persone che soffrono di autolesionismo vogliono morire .
    Vero: Non stanno cercando di suicidarsi ma stanno cercando di far fronte al loro dolore. In realtà l'autolesionismo può essere un modo per aiutare se stessi a sopravvivere. Tuttavia, a lungo andare le persone che si auto-feriscono hanno un rischio molto più elevato di tentare il suicidio, ed è per questo che è così importante chiedere aiuto.
    Falso: Se le ferite procurate, non sono molto profonde, l'autolesionismo non è così grave.
    Vero: La gravità delle ferite ha ben poco a che fare con quanto lui o lei può essere affetto da questo disagio. E' di fondamentale importanza non dare nulla per scontato, a volte le lesioni meno gravi possono nascondere dei dolori profondi.

    Segni e sintomi dell'autolesionismo

    L'autolesionismo include tutto ciò che si fa per ferire intenzionalmente se stessi. Alcuni dei modi più comuni includono:
    - tagli o graffi sulla pelle
    - bruciature o ustioni
    - sbattere la testa
    - sbattere il corpo contro le pareti e/o oggetti duri
    - evitare intenzionalmente di guarire le ferite
    - bere sostanze velenose o ingoiare degli oggetti
    L'Autolesionismo può includere anche modi meno comuni di farsi male o di mettersi in pericolo, come la guida pericolosa, assumere troppi farmaci...


    Poiché l'abbigliamento può nascondere le lesioni fisiche, può essere molto difficile capire se un nostro amico/familiare soffre di autolesionismo.
    Fare molta attenzione a:
    - ferite inspiegabili o cicatrici di tagli, lividi, ustioni, solitamente sui polsi, sulle braccia, sulle cosce, o al torace
    - Macchie di sangue sui vestiti, sugli asciugamani o sulle lenzuola
    - se la persona in questione ha con sé oggetti appuntiti o strumenti da taglio, come rasoi, coltelli, aghi, schegge di vetro, tappi di bottiglia.
    - frequenti incidenti... molto spesso possono trovare la scusante di essere distratti o troppo goffi e per questo si sono procurati botte o altro
    - indossare maniche lunghe e pantaloni lunghi, anche d'estate
    - il chiudersi spesso in bagno o in camera da letto per periodi più o meno lunghi

    "E' un modo per avere il controllo sul mio corpo, perché non posso controllare il resto che succede nella mia vita."
    "Sento come se avessi un buco nella bocca dello stomaco, almeno se mi taglio, sento dolore e questo è meglio che non sentire niente."
    "Mi sento sollevato e meno ansioso dopo che mi sono tagliato. Il dolore emotivo si trasforma lentamente in dolore fisico."

    Alcuni passi per poter affrontare l'autolesionismo


    - Cercare di esprimere i propri sentimenti
    - Sfogare il dolore e la tensione che si sente dentro, attraverso dello sport, delle lunghe camminate...
    - Cercare metodi alternativi in grado di allontanare la mente dai brutti pensieri (leggere un libro, ascoltare musica...)
    - Lavorare sul continuo senso di colpa
    - Capire il vero motivo che ha portato all'autolesionismo. Conoscendolo lo si può affrontare, elaborare e sconfiggere.

    Anche se l'autolesionismo può dare un sollievo temporaneo, a lungo andare provoca molti più problemi di quanti ne risolva.
    Il sollievo è di breve durata, ed è rapidamente seguito da altri sentimenti come vergogna e senso di colpa. Nel frattempo, ti impedisce di imparare le strategie più efficaci per sentirti meglio.
    Se non si imparano altri modi per affrontare il dolore emotivo, questo può portare a problemi ancora più gravi, tra cui la depressione maggiore, droga, alcolismo e suicidio.
    L'autolesionismo può dare dipendenza, e ben presto non si riuscirà più ad avere il controllo della situazione, rischiando in un successivo comportamento compulsivo.

    Primo passo verso il recupero - Confidare in qualcuno

    Se sei pronto ad ottenere aiuto, il primo passo è quello di confidarsi con un'altra persona. Inizialmente potrà essere spaventoso parlare del tuo segreto ma allo stesso tempo, questo ti porterà un sollievo enorme.
    Non sempre è facile trovare un confidente sincero; bisogna scegliere qualcuno che ti faccia sentire "normale", accettato, sostenuto e che ti riesca a capire, o almeno che provi a farlo. Potrebbe essere un amico, un insegnante, un parente... se non si riesce ad avere un confronto diretto, si può iniziare col scrivergli una lettera o un'email e successivamente, parlarsi faccia a faccia.
    E' di fondamentale importanza dare al "confidente" un po' di tempo per elaborare il tutto... potrebbe essere uno shock soprattutto se la persona in questione è un amico o un familiare. Inizialmente non sarà facile ma questo passo, forse il più difficile, è il primo passo verso il recupero.

    Secondo passo - Capire perché ci si ferisce

    Capire perché ci si taglia è molto importante. Se si riesce a capire cosa fa scattare questo bisogno di ferirsi, si potranno imparare dei modi alternativi in grado di placare questo desiderio, riuscendo ugualmente a sfogare determinati sentimenti.
    Bisogna ricordare che l'autolesionismo è spesso un modo di affrontare il dolore emotivo. I sentimenti che più spesso ti fanno venir voglia di tagliare o ferire sono: tristezza, rabbia, vergogna, solitudine, colpa, vuoto...
    Una volta che si impara a riconoscere il sentimento prevalente, che scatena il tuo bisogno di ferirti, è possibile iniziare a sviluppare delle alternative più sane.
    Se stai attraversando un periodo difficile è bene individuare i sentimenti che scatenano la tua voglia di tagliarti. Potrebbe essere necessario lavorare sulla propria consapevolezza emotiva; quindi capire cosa senti e perché. E' la capacità di identificare ed esprimere ciò che si sente e di capire la connessione tra i tuoi sentimenti e le tue azioni .

    Terzo passo - Trovare nuove tecniche di sfogo

    Se avete davvero intenzione di smettere è necessario disporre di modi alternativi per affrontare il dolore emotivo.
    1. Se ci si taglia per esprimere il dolore e le emozioni:
    - Dipingere, disegnare o scarabocchiare su un grande foglio di carta con colore rosso
    - Tenere un diario dove poter scrivere i propri sentimenti e le proprie sensazioni
    - Comporre una poesia o una canzone per dire quello che si sente
    - Annotare in un foglio, eventuali sentimenti negativi e poi strapparlo
    - Ascoltare musica

    2. Se si taglia per calmare e lenire se stessi:
    - Fare un bagno o doccia calda
    - Coccolare un cane o un gatto
    - Avvolgersi in una coperta calda
    - Massaggiarsi il collo, le mani e i piedi
    - Ascoltare musica rilassante

    3. Se ci si taglia perché ci si sente scollegati (morti dentro):
    - Chiamare un amico (non è necessario parlare dell'autolesionismo)
    - Fate una doccia fredda
    - Tenere un cubetto di ghiaccio nella piega del braccio o della gamba
    - Masticare qualcosa con un gusto molto forte, come peperoncino, menta piperita o una buccia di pompelmo
    - Andare sul web, in qualche sito di auto-aiuto, chat room, o message board

    4. Se ci si taglia per allentare la tensione o sfogare la rabbia:
    - Fare esercizio fisico, danzare, saltare, o colpire un sacco da boxe
    - Prendere a pugni un cuscino o il materasso o urlare
    - Strappare una rivista o dei fogli di carta
    - Suonare uno strumento ad esempio la batteria

    Sostituti che aiutano a farti provare la sensazione del taglio:
    - Utilizzare un pennarello rosso per segnare dove ti taglieresti
    - Strofinare del ghiaccio dove ti saresti tagliato
    - Mettere degli elastici su polsi, braccia o gambe, invece di tagliarsi
    Per avere ulteriori informazioni leggere QUI
     
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