Dipendenza da internet, c'è sempre una motivazione

Dipendenza da internet, c'è sempre una motivazione

Questo studio effettuato presso il Department of Media & Communications della London School of Economics and Political Science ha investigato la metodologia comunemente utilizzata negli studi sull'uso eccessivo di internet, nei quali le caratteristiche psicologiche sono solitamente considerate unici predittori negativi della dipendenza.
L'autore dello studio suggerisce che questo può rappresentare un errore metodologico se le variabili sono esaminate singolarmente. Lo studio ha esplorato quindi le motivazioni sottese dai giocatori ad una particolare attività online, i giochi di ruolo online o MMO (Massively Multiplayer Online), per individuare i fattori associati all'uso eccessivo.
Lo studio ha utilizzato dati provenienti da indagini su giocatori di World of Warcraft (WoW), un gioco MMO molto popolare. Le caratteristiche psicologiche indagate sono state tratte da precedenti studi di uso eccessivo da internet e includevano l’ansia sociale, la solitudine e lo stress.
Le motivazioni esaminate sono state il conseguimento del risultato, l’evasione e l'interazione sociale. I risultati dello studio hanno rivelato che, sebbene variabili come la solitudine e l'ansia sociale siano correlati con un uso eccessivo di internet, esse perdono di significatività quando non correlati allo stress. Inoltre, tutti i predittori psicologici perdono significatività se non correlati a fattori come l’evasione e il senso di realizzazione. Questi risultati suggeriscono che le caratteristiche psicologiche hanno un effetto solo indiretto sugli esiti negativi dell’uso di internet. La dipendenza da internet può quindi essere meglio spiegata da motivazioni che agiscono come variabili di mediazione.
Sulla base di questi risultati, lo studio offre una concettualizzazione alternativa definendo il termine di "uso compensativo di internet" e proponendo che l'uso eccessivo di internet possa essere anche considerato ed indagato non solo come comportamento di dipendenza ma anche come una errata strategia di coping nell’uomo.

Fonte: Computers in Human Behavior - www.droganews.it/