Real Vampire (RV) e Human Living Vampire (HLV)

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  1. †Faith†
     
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    Real Vampire


    Il termine RV (Real Vampire) o HLV (Human Living Vampire) indica una categoria di esseri umani e mortali, che presentano tutti una caratteristica comune: il bisogno di energia. Questa viene generalmente acquisita sotto forma di sangue (sanguinari) o di energia psichica (psi vampires). Il cosiddetto "vampiro" e' una persona che avverte la necessità di assumere dagli altri, e che avverte malessere quando questo non e' possibile.
    Questo bisogno, che si manifesta in forme differenti a seconda dei casi e dei singoli individui (alcuni avvertono disagio psicologico, altri invece manifestano sintomi fisici) prende il nome di "Sete". La Sete può comparire ad intervalli regolari (a qualcuno capita di notare dei legami con le fasi lunari, a qualcun altro con le differenti stagioni dell'anno) oppure in modo casuale ed imprevedibile, senza regole fisse, in forma più o meno intensa; non vi sono regole fisse e canoni ben definiti per caratterizzare un RV, ma ogni singolo vampiro è differente, con delle peculiarità proprie.
    E' tuttavia possibile elencare, al di là della Sete, alcune delle caratteristiche più comuni ai real vampires: prima fra tutte è l'avversione per la luce solare. Spesso infatti un RV riporta scottature o irritazioni a seguito dell'esposizione al sole, e in alcuni casi avverte anche emicrania, nausea, vertigini.
    La parte generalmente più sensibile alla luce di un HLV sono gli occhi, che possono lacrimare, risultare arrossati, irritati o addirittura gonfi in presenza di troppo sole.
    Un vampiro è in genere molto più attivo durante le ore di buio: molti RV sono iper-attivi durante la notte, e non avvertono stanchezza e sonno, che invece sono molto forti durante il giorno.
    Un'altro punto comune a molti vampiri e' uno sviluppo al di sopra della media di uno o piu' sensi: molti RV, ad esempio, possono vedere nettamente meglio di un individuo medio, soprattutto in condizioni di scarsa illuminazione; altri hanno un udito particolarmente sensibile, e riescono a percepire suoni a frequenze che la maggior parte delle persone non avverte o non distingue.
    Dal punto di vista psicologico, infine, molti vampiri presentano un carattere instabile, con frequenti sbalzi d'umore che li portano ad
    alternare momenti di profonda depressione ad altri di accesa allegria e vitalità.
    Le caratteristiche elencate sono solo alcune di quelle presentate dai differenti RV, in particolare le più diffuse e comuni; ciò che rende un vampiro tale, tuttavia, e' la Sete: se un individuo non avverte necessità di nutrirsi, di sangue oppure energia, non puoò essere considerato un "vampiro".


    Molti sono i luoghi comuni che la definizione real "vampires" ricorda; come già specificato altrove in queste pagine, il termine ""vampiro" non è da intendersi come riferimento alle creature leggendarie che sono note tramite leggende e romanzi. Un real vampire non è simile a questi esseri e non vuole esserlo. Un real vampire e' un essere umano, a tutti gli effetti.
    Di seguito sono riportate le differenze più importanti tra un RV e la figura classica del vampiro, con la speranza che possano così essere chiariti alcuni pregiudizi che la definizione spesso solleva.
    Un RV e' un non morto?
    No. I real vampires sono esseri umani, veventi. Le loro funzioni organiche sono in tutto simili a quelle di qualsiasi altra persona: il loro cuore batte, respirano, pensano.
    Un RV si nutre solo di sangue?
    No. Alcuni real vampires non bevono sangue in assoluto, ricavando il loro nutrimento da altre fonti (ad esempio gli psy-vampires). La parte di essi che invece necessita di berne, non si nutre comunque solo di quello: per sopravvivere, un RV ha bisogno di mangiare e bere.
    Un RV alla luce del sole muore?
    La luce solare causa spesso fastidio e maòessere agli RV, ma non li uccide. Molti di essi conducono vite diurne, per necessità o per scelta, impiegando protezioni che possano alleviare gli inconvenienti prodotti dall'esposizione al sole (occhiali da sole, creme solari con elevato fattore di protezione, etc.).
    Un RV beve sangue come forma di erotismo? Il sangue eccita sessualmente un RV?
    No. Un real vampire non vede l'atto del bere sangue come una pratica sessuale, ma come un bisogno fisico. L'atto del bere non provoca eccitazione in un RV. Il caso descritto nella domanda è relativo ai feticisti del sangue, categoria separata e ben distinta dagli RV.
    Un real vampire dorme in una bara?
    No. In un comunissimo letto.
    Un RV e' necessariamente vestito di nero, o comunque parte della corrente dark? E' appassionato di horror o misteri?
    Le inclinazioni e le preferenze di stile sono soggettive per ogni real vampire. Non c'è uno stile che accomuni tutti, né una base culturale identica.
    Se un RV non assume sangue per molto tempo, muore?
    Non ci sono mai stati casi in cui la mancata assunzione di sangue abbia portato alla morte, ma nella quasi totalità dei casi la mancanza di sangue porta a forte malessere di natura fisica. Il sintomo più comune è diffusa debolezza, accompagnato da altri sintomi più specifici a seconda dei casi. Alcuni siti dedicati al real vampirie riportano l'informazione che la mancata assunzione di sangue indebolisca le difese immunitarie di un RV, ma non è un fatto scientificamente provato, né supportato da sufficienti testimonianze.
    Un real vampire ha paura dell'aglio e dei crocefissi?
    No, assolutamente.
    Si può scegliere di essere RV?
    No. Non è possibile decidere di essere o meno un real vampire. Essere un RV non è un fatto influenzato dalla volontà.
    Il real vampirise è una religione, una setta o simili?
    Assolutamente no. E' una caratteristica che accomuna alcune persone e fa provare loro bisogni simili. Non è un credo, uno stile o una filosofia.
    Un RV ha canini aguzzi?
    No.
    Un real vampire ha poteri sovrannaturali?
    No.
    Un RV è immune dalle malattie?
    No. I real vampire, essendo essseri umani, si ammalano e guariscono come tutti. Alcuni di loro affermano di avere un fisico molto resistente, o di raggiungere la completa guarigione dalle malattie in tempo breve, ma queste caratteristiche non escono mai dai limiti umani.

    Il Risveglio


    Il termine "risveglio" (o il suo corrispettivo inglese "awakening") viene impiegato per definire quel periodo in cui un real vampire si rende conto di essere tale.
    Il risveglio di un vampiro, dicono le statistiche condotte tra i propri iscritti da alcuni dei più famosi siti americani riguardanti il mondo degli HLV, avviene in generale nel periodo della pubertà, ed accompagna lo sviluppo fisico e mentale che segna il passaggio dall'età dell'infanzia a quella adulta. Secondo altri pareri invece, il periodo in cui un real vampire si risveglia è soggettivo, variabile da persona a persona sia come collocazione temporale che come durata; sarebbe infatti influenzato dall'ambiente, dalle amicizie e dai molti fattori che accompagnano lo sviluppo mentale e sociale dell'individuo.
    Il risveglio inizia come un processo silenzioso, spesso senza motivo apparente, senza un fattore scatenante. Molti HLV raccontano di aver sempre sentito una diversità, di aver sempre in qualche modo saputo di non essere completamente "umani", ma ammettono di non poter fornire una motivazione esauriente a questa consapevolezza.
    Molti altri affermano invece che, lentamente, il fastidio provocato dal sole, l'aumento di attività durante le ore notturne ed il desiderio di nutrirsi di sangue siano comparsi a cambiare la loro esistenza diurna ed assolutamente "normale".
    Questi due approcci estremamente differenti alla presa di coscienza della propria natura, così come anche tutti gli altri percorsi intermedi a questi tramite cui ogni vampiro arriva a comprendere, riconoscere ed accettare la propria natura, sono accomunati da un percorso psicologico molto simile, che potrebbe essere suddiviso in due parti successive.
    Nella prima, il vampiro appena risvegliato cerca di raccogliere più informazioni possibili riguardo se stesso e le proprie caratteristiche, informarsi su tutto e tutti e prendere pieno possesso delle particolarità che lo contraddistinguono; psicologicamente, questo primo momento è molo confuso per molti: eccitazione per la nuova scoperta, un senso di indecisione e incredulità, insicurezza e domande a non finire convivono. Proprio per questo, nella fase iniziale sarebbe molto utile la guida di un RV esperto, un mentore che possa dare spiegazioni e consigli basati sulla propria esperienza e rendere il passaggio meno traumatico.
    Mentre la prima parte del risveglio vede il vampiro molo concentrato su se stesso e sullo studio della propria natura basandosi sulle esperienze in prima persona, la seconda parte del risveglio porta gli HLV ad orientarsi molto più verso l'esterno: si inizia infatti ad avvertire il bisogno di conoscere altri vampiri, di intrattenere confronti e scambi, di radunarsi.
    Si avverte il desiderio di poter parlare della propria natura con un proprio simile, si fa più forte il desiderio di sapere di non essere soli.
    I sintomi di vampirismo mostrati al momento del risveglio, spesso tendono ad accentuarsi e farsi più sensibili con il passare del tempo, ma è anche vero, come molti RV affermano, che divengono meglio mascherabili e gestibili con l'esperienza e l'abitudine, entrando a far parte della quotidianità.
    Volutamente, nella definizione del termine risveglio che apre questo breve testo, ho utilizzato il termine "periodo" e non "istante", poiché è mia profonda convinzione che il prendere coscienza della propria natura richieda tempo, e che possa spesso addirittura rivelarsi un processo di apprendimento senza fine, con cui addentrarsi sempre più nel proprio essere tramite nuove esperienze e conoscenze. Ma se e' possibile stabilire un termine simbolico a questa fase, che non ne segni l'interruzione definitiva, ma il suo
    progressivo mutare d'orientamento e trasformarsi in qualcosa di differente, credo che esso sia proprio da ricercare in questo sfumare nell'abitudine e nella quotidianità, in questa accettazione del vampirismo e delle necessità che esso comporta come parte integrante della propria esistenza e di se stessi.

    Tecniche di un RV per ottenere sangue


    Le tecniche elencate sono le principali, che possono presentare variazioni a seconda delle personali preferenze, che la maggior parte degli RV in internet dichiara di impiegare. Le precauzioni che gran parte di essi mette in pratica sono quelle dettate dal buon senso.
    Bisogna ricordare che bere sangue è pericoloso, porta alla trasmissione di malattie e infezioni ed è una pratica che si consiglia di evitare ogni qual volta sia possibile.
    Quando si attuano pratiche come queste, nel caso si verifichino problemi o malori di qualsiasi natura, è consigliabile non esitare a contattare un medico o un pronto soccorso e raccontare esattamente cosa e come si è verificato.
    NB: I metodi descritti, come spiegato, presentano dei rischi per chi li impiega: Chi dovesse decidere di impiegarli, deve esserne consapevole ed assumere la piena responsabilità delle proprie azioni.
    Lamette: sono semplici da ottenere, costano poco, sono affilate e facili da usare e procurano relativamente poco dolore al donatore. Le ferite prodotte dalle lamette, si richiudono in modo piuttosto rapido, poiché sono sottili e definite, di ceto da preferire a quelle lasciate da coltelli, forbici ed altri oggetti meno taglienti ed indicati. L'unico inconveniente è che permettono di ottenere una quantità di sangue limitata. E' fortemente consigliabile non riutilizzare mai le
    lamette, ma gettarle via, avvolte in un involucro protettivo dopo il primo utilizzo.
    Lame in genere: Se ben affilate possono permettere di ottenere una quantità di sangue circa pari a quella delle lamette, con tagli e dolore di entità poco superiore, ma è fondamentale preoccuparsi di disinfettare la lama prima di ogni utilizzo. La procedura di disinfezione può essere comodamente effettuata ponendo la lama su una fiamma ( ad esempio quella di
    un accendino) per circa un minuto, facendo bene attenzione a scaldarla per tutta la sua lunghezza. Lasciate poi che si raffreddi, evitando di portarla a contatto con altri oggetti. Un secondo metodo consiste nel passare un batuffolo imbevuto di alcol sulla lama.
    Siringhe: Le siringhe hanno il grande vantaggio di non lasciare praticamente nessun tipo di ferita sulla pelle e permettere al contempo l'estrazione di quantità rilevanti di sangue. E' pero' necessaria una minima competenza nell'uso delle siringhe, che molti non possiedono; non tentate alla cieca di utilizzarle senza averlo mai fatto. L'errata esecuzione dell'operazione potrebbe portare serie complicazioni, che renderebbero necessario un intervento medico. Le siringhe si possono acquistare nei supermercati e in farmacia, generalmente in confezioni da 5/10 pezzi a prezzi contenuti.
    Morsi: Sebbene fortemente folkloristico, questo e' il metodo meno consigliabile in assoluto: il donatore deve sopportare un dolore non trascurabile, le infezioni sono molto più probabili, a causa dei microbi e dei batteri del cavo orale, e la quantità di sangue ottenuto è minima.
    Sangue mestruale: La pratica richiede forte disponibilità da parte della donatrice e dipende molto dalle preferenze del vampiro. Per chi volesse impiegare questo metodo, a parte lo svantaggio di averne la possibilità solo in determinati giorni, e' importante ricordare che il sangue così ottenuto non è fresco ed è misto ad altre sostanze organiche.
    Fonte: QUI
     
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6 replies since 2/12/2013, 08:45   444 views
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