Gabriele Muccino attacca Carla Vangelista, molto vicina al fratello Silvio: lo sta plagiando

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  1. †Faith†
     
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    Gabriele Muccino attacca Carla Vangelista, molto vicina al fratello Silvio: lo sta plagiando

    Tutto ha avuto origine nel lontano 1999. Con Come te nessuno mai Silvio Muccino non solo fa il suo esordio cinematografico, in quanto attore, ma anche in qualità di sceneggiatore. Insieme al fratello Gabriele diventa un nome di punta del cinema italiano, tanto da tramutarsi in divo negli anni successivi, quando fa furore in sala grazie a titoli come Ricordati di Me, Che ne sarà di noi, Manuale d'amore e Il mio Miglior Nemico.
    Poi qualcosa si rompe. Diventato regista nel 2008, con Parlami d'amore, Silvio si eclissa. L'accoglienza in sala da parte del pubblico è deludente, così come fa flop il ritorno, due anni dopo, con Un altro mondo, altro film da lui diretto e co-sceneggiato insieme a Carla Vangelista, scrittrice e da 3 anni sua compagna.
    Da allora, Silvio Muccino è sparito. Dal lontano 2005, invece, il giovane Silvio rompe qualsiasi tipo di rapporto con il fratello Gabriele, che tanto ha 'dato' alla sua carriera, lanciandolo al cinema come attore. Ebbene proprio Gabriele Muccino, tornato ad Hollywood dopo i deludenti risultati ottenuti con Quello che so sull'amore, si è pesantemente sfogato su Facebook, attaccando direttamente proprio Carla Vangelista, colpevole, a suo dire, di aver letteralmente plagiato il fratello minore. Rovinandone la carriera.
    "Pensiero per Carla Evangelista,
    In pochissimi sanno di chi stia per andare a parlare. Ma poco importa. Si tratta di una ex adattatrice dialoghi, improvvisata scrittrice di discutibile talento che ha sequestrato e rovinato il talento e (opinione personale) la vita di un promettentissimo ragazzo e attore dall'altrettanto promettente futuro a cui ero (sono ancora) profondamente legato nonostante non lo veda ne lo senta troppi anni. E certo non per mia scelta.
    Anzi. Ma tornando alla signora scrittrice in questione, lei e il giovane ragazzo, che l'ha seguita immolandosi per lei come un kamikaze, si sono fatti, (ignoro le dinamiche specifiche che anzi mi spaventano o forse inorridiscono), letteralmente terra bruciata intorno, con tutti e dico letteralmente tutti.
    Basta chiedere in giro nell'ambiente del cinema romano e chiunque confermerà con tristezza questa realtà. Chiunque saprà di chi parlo.

    La signora in questione mi ha querelato per averla definita scrittrice senza talento. Se fosse una vera artista saprebbe che questa è la vita degli artisti: venir criticati. Tchaikovsky si ammalò di tubercolosi perché alla prima del suo capolavoro, Il Gabbiano, fu fischiato unanimamente dal pubblico e per la delusione uscì senza cappotto dal teatro, mi pare di Pietroburgo, e con quelle temperature, senza cappotto, quei fischi lo segnarono per sempre.
    Tutti gli artisti vengono criticati. Giorni fa, ancora prima di venir convocato dai carabinieri per questa risibile vicenda, ho postato su questa pagina critiche atroci, impietose, ricevute da Kubrick, Coppola, Leone o scambiate dai più alti maestri del cinema che si sono offesi in qualunque modo reciprocamente. Ma loro, grandi, grandi davvero, non si sarebbero mai querelati!
    Loro erano artisti puri e sapevano di esserlo. Una querela penale per motivi così ridicoli fa male solo a chi la conduce, a chi la escogita senza alcun senso del limite, per vendicarsi di quell'arte che evidentemente proprio così dimostra di non avere. Se io dovessi querelare tutti i critici, i bloggers ecc che hanno scritto cose terribili (forse a ragione qualche volta, chissà), su di me, sul mio talento, o altro, sarei solo un patetico pagliaccio infantile e certamente prova vivente della mia assoluta mancanza di rispetto nei confronti dell'arte.
    Lo dico per te, Signora Carla. La mia opinione resterà la stessa nei tuoi confronti ma la tua reazione in una sede penale, scomodare un PM per il tuo ego ferito, è cosa meschina e rideranno di te ancora di più appena volterai le spalle...la giustizia in Italia ha ben altro di cui occuparsi. Il tuo è un comportamento piccolo, mediocre, o forse semplicemente il riflesso limpido di chi sei. Evitati questa ulteriore squallida figura. Lo dico non per te, ma per non trascinare con te quel ragazzo a cui tengo ancora moltissimo e che ti segue da anni senza più sapere dove sia finito e come".


    Un attacco durissimo, quello ad opera di Gabriele, poi tornato sull'argomento, sempre via Facebook, dopo poche ore:
    "Chiudo qui questa dolorosa parentesi che mi auguro la Signora C. abbia il buon senso di non riaprire in un'aula di un tribunale con l'avallo silente di mio fratello che renderebbe tutto esponenzialmente più sgradevole. Ho detto tutto, anzi ho detto certamente troppo.
    Ho amato e amo mio fratello come il giorno in cui lo vidi nascere e come amo i miei figli, anche se per sua assoluta richiesta, senza ci sia stata mai una lite, un diverbio, nulla, ha interrotto i rapporti con chiunque amico avesse un tempo, con qualunque familiare e persona di mia conoscenza. Non lo vedo da 8 anni. Domani sarà un altro giorno. Il vento porterà aria nuova e io giocherò con mia figlia. Amatevi.
    E' la cosa più bella che mi viene da dire".

    8 anni senza vedersi. 8 anni senza parlarsi. 8 anni di lontananza, dopo una vita passata insieme, dentro e fuori dal set. 8 anni per veder fiorire una carriera, quella di Silvio, con conseguente e quasi immediato appassimento.
    8 lunghi anni che potrebbero finire ora in un'aula di tribunale, per motivi differenti ma in realtà legati da un unico filo. Quello dell'amore di 3 persone, inspiegabilmente in guerra tra loro.

    Fonte: http://it.cinema.yahoo.com/
     
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  2. †Faith†
     
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    Muccino’s war: Gabriele e Silvio, resa dei conti via social network

    ROMA – Muccino’s war: Gabriele e Silvio, resa dei conti via social network. Fratelli Muccino contro,via social network; accuse e contro-accuse in un rapporto logorato da anni che solo la morbosa curiosità dei media riveste di una patina di interesse. Noi compresi.
    Il fatto è che a leggere le reciproche rimostranze (“plagiato”, “plagiato sarai tu”) sembra di essere in mezzo a quelle infinite dispute urlate dei film dell’uno e dell’altro in cui amore e famiglia sono scritti sempre a caratteri cubitali.
    A cominciare la Muccineide, almeno il conflitto emerso, è Muccino grande, Gabriele, il regista che lavora anche a Hollywood.Prima su Twitter poi su Facebook parla male della sceneggiatrice amica di Silvio, Carla Vangelista, 59 anni:
    Si tratta di una ex adattatrice dialoghi, improvvisata scrittrice di discutibile talento che ha sequestrato e rovinato il talento e (opinione personale) la vita di un promettentissimo ragazzo e attore dall’altrettanto promettente futuro a cui ero (sono ancora) profondamente legato. [...] La signora in questione mi ha querelato per averla definita scrittrice senza talento. Se fosse una vera artista saprebbe che questa è la vita degli artisti: venir criticati. Una querela penale per motivi così ridicoli fa male solo a chi la conduce, a chi la escogita senza alcun senso del limite, per vendicarsi di quell’arte che evidentemente proprio così dimostra di non avere.
    La risposta di Silvio si è fatta attendere, ma alla fine è arrivata:
    Dopo 5 anni di assoluto silenzio sono costretto a parlare del mio privato. A spingermi sono le parole, basse e infamanti, secondo le quali sarei stato “plagiato” e “sequestrato”: io, un uomo di 31 anni, e da chi? Da Carla Vangelista, un’amica, una scrittrice più che stimata. [...]
    Gabriele conosce benissimo i motivi del mio allontanamento, e sa che riguardano gravi episodi vissuti nella mia infanzia all’interno del nucleo familiare. Episodi di cui non parlo per decoro e per non nuocere alla mia famiglia.
    Pochi anni fu proprio lui a tagliare i ponti con la mia famiglia, per costruirsi una vita serena con la moglie di allora. Fu proprio lui a dirmi che sarei dovuto “scappare da quella famiglia”. Ora sembra aver dimenticato.
    O forse preferisce non ricordare, perché quando il suo matrimonio naufragò, rinnegò tutto e mi comunicò che era stato “plagiato” dalla ex moglie.


    Segreti e bugie, as usual. “Tutte le famiglie felici sono simili le une alle altre; ogni famiglia infelice è infelice a modo suo” scriveva Tolstoj, la diversità essendo un marchio di stile, i panni sporchi non meritando un palcoscenico.
    Personalmente, ci aspettiamo ulteriori clamorose rivelazioni dal “nucleo familiare”, trepidiamo per l’agnizione finale, esigiamo il segreto brutto.

    Fonte: blitzquotidiano.it
     
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