Sumeri

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  1. †Faith†
     
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    Sumeri

    I Sumeri (abitanti di Šumer, egiziano Sangar, biblico Shinar, nativo ki-en-gir, da ki = terra, en = titolo usualmente tradotto come Signore, gir = colto, civilizzato, quindi "luogo dei signori civilizzati") sono la prima popolazione sedentaria al mondo.
    Erano rappresentati da un'etnia della Mesopotamia meridionale (l'odierno Iraq sud-orientale), autoctona o stanziatasi in quella regione dal tempo in cui vi migrò (attorno al 4000 a.C.) fino all'ascesa di Babilonia (attorno al 1500 a.C.).

    Origine del nome

    Il termine Sumero è in realtà il nome dato agli antichi abitanti della Mesopotamia dai loro successori, il popolo semitico degli Accadi.
    I Sumeri, (o Shumeri da Shumer) infatti, chiamavano se stessi sag-giga, letteralmente "la gente dalla testa nera"[2] e la loro terra Ki-en-gi, "luogo dei signori civilizzati" o secondo altri autori "luogo della lingua sumera".
    La parola accadica Šumer (Sumer) utilizzata per indicare la terra dei Sumeri rappresenta, forse, questa parola sumerica in dialetto, ma non è comunque noto perché gli Accadi abbiano chiamato questa terra Šumer. Il biblico Shinar, l'egiziano Sngr e l'ittito Šanhar(a) potrebbero essere delle varianti occidentali per la parola Šumer.
    La Bibbia dei Settanta a sua volta rende il nome Shinar come Sennaar in greco.

    Ipotesi sull'origine e l'emigrazione

    La terra di origine dei Sumeri resta ancora oggi sconosciuta, ma di una cosa si è certi, i Sumeri non erano una popolazione di stirpe semitica.
    Oltre a questo è ben noto che essi non furono né il primo né l'unico popolo ad abitare le terre fra il Tigri e l'Eufrate, ma che presero il posto, o meglio si integrarono, con i complessi culturali di 'Ubaid e di Uruk, gente semita che già abitava queste terre e aveva raggiunto un discreto sviluppo tecnologico e organizzativo.
    Per quanto riguarda il luogo di provenienza dei Sumeri, esistono varie teorie. Le prove archeologiche dimostrerebbero che intorno al 4000 a.C. i Sumeri vivessero sui monti a nord della Mesopotamia (monti Zagros), nell'altopiano iranico, vicino l'attuale confine con la Turchia. Attorno al 3500 a.C. questa popolazione sarebbe scesa dai monti per occupare la bassa Mesopotamia, alla confluenza del Tigri e l'Eufrate.
    Altri studiosi hanno invece cercato somiglianze fra la lingua sumerica e gli antichi dialetti turchi e lingue indocinesi, ma nonostante gli sforzi fatti, l'origine dei Sumeri resta ancora incerta.
    Infine alcune allusioni letterarie sembrano invece indicare che i Sumeri provenissero dal mare.
    Ha poco senso chiedersi quando i Sumeri arrivarono in Mesopotamia, anche per il fatto che non si è sicuri che il loro "arrivo" sia stato un fenomeno migratorio precisamente databile.
    Molto più probabilmente si trattò di un'infiltrazione graduale e lenta che, come detto, portò all'integrazione con le culture locali; etichettare come "sumerica" la successiva cultura che ne originò è sì legittimo, pur sempre ricordandosi che si tratta di una semplificazione.
    L'analisi del lessico sumerico è una riprova del fatto che la cultura sumerica ebbe origine da più complessi culturali integrati. Ad esempio i nomi delle città sumeriche non hanno senso nella lingua sumerica e invece presentano analogie con i nomi delle città della Mesopotamia settentrionale, corrispondenti alla civiltà di 'Ubaid.
    Molti termini relativi alle funzioni produttive di base (ad esempio i vocaboli che si riferiscono alla fabbricazione della birra, l'agricoltura, il cuoio, le costruzioni ecc.) non sono di origine sumerica, ma da attribuirsi ad una lingua di sostrato, con probabili connessioni nell'area iranica, mentre vocaboli che si riferiscono a funzioni più specialistiche e di tipo direttivo-amministrativo sono di chiara origine sumerica.
    Ad esempio sono di origine sumerica vocaboli inerenti all'allevamento, alla navigazione, alla scultura, al diritto (le tavolette riportano i più antichi contratti di compravendita, registrati presso il tempio, con prezzo in mine d'argento) e all'educazione.
    Infine molte altre parole relative alle funzioni di mobilità e controllo sono di origine semitica.
    Schematizzando, i Sumeri, dopo il loro arrivo, si ritrovano a convivere e ad integrarsi con due popolazioni: i Semiti, che erano più rilevanti nelle zone del nord, e una popolazione di sostrato autoctona non sumerica.
    I Sumeri prenderanno piede soprattutto nella bassa Mesopotamia, territorio dove sorsero le loro maggiori città.

    L'alluvio mesopotamico

    La particolarità di questa regione sono i due fiumi, il Tigri e l'Eufrate, che attraversano tutta l'alluvio mesopotamico, fino a congiungersi alla foce nella zona paludosa, anche il corso di questi due fiumi si è modificato nel corso dei millenni, soprattutto l'Eufrate che si è spostato verso occidente.
    In questa regione le piogge sono a carattere stagionale, ciò comporta inondazioni in inverno e in primavera, intervallate da lunghi periodi di siccità, durante i quali i due fiumi possono rimanere in secca.
    Il problema dell'acqua fu, quindi, una delle maggiori preoccupazioni per il popolo sumerico, e di conseguenza una delle principali cause all'origine degli scontri fra le varie città mesopotamiche.

    La nascita delle città-stato

    A partire dal periodo protodinastico (circa 2900 a.C.) i Sumeri erano divisi in varie città-stato indipendenti, che esercitavano il loro potere su un territorio di circa 30 km di diametro e i cui confini erano solitamente definiti da canali.
    I due edifici più importanti di ogni città erano il tempio, solitamente dedicato ad uno specifico dio, e un "palazzo", sede del potere "statale".
    La centralità del tempio è evidente fin dagli esordi della civiltà sumerica (fase di Uruk; circa 3500 a.C.), essendo inizialmente sia centro religioso che economico ed organizzativo.
    In particolare nel tempio, oltre alle cerimonie religiose, venivano raccolte ed amministrate le eccedenze alimentari grazie alla presenza di magazzini, archivi ed ambienti di lavoro.
    A partire dal periodo proto-dinastico, il tempio, però, inizia a perdere il suo ruolo centrale per quanto concerne il potere decisionale ed organizzativo a scapito del palazzo, nonostante continui a mantenere le sue funzioni religiose e anche quelle economiche. Questo fu un avvenimento di grande importanza: da una classe dirigente "sacerdotale", tendenzialmente "anonima" in quanto rappresentante del dio e che quindi non necessitava di legittimazione, si passò ad una classe dirigente "laica", che aveva invece la necessità di legittimare e affermare il proprio potere di fronte agli occhi del popolo e agli altri pretendenti al potere.
    Le città sumeriche entrarono ben presto in competizione, soprattutto per il controllo e l'amministrazione della rete dei canali, indispensabili per drenare le acque in eccesso e al tempo stesso distribuirle alle zone più lontane.
    La costruzione di un nuovo canale o la deviazione di un tratto di canale "a monte" andava, ovviamente, ad influire su quelli "a valle", con ingenti ripercussioni per le varie città.
    I primi canali a carattere locale vennero costruiti già nell'epoca di 'Ubaid, ma è solo dal IV millennio a.C. che si assiste ad opere più ingenti, che collegano più città permettendo lo sviluppo del trasporto fluviale.
    Le varie città-stato, controllavano un territorio che si estendeva anche al di fuori delle mura, integrando i villaggi circostanti.
    La popolazione dei villaggi doveva contribuire all'accumulazione degli alimenti cedendo una parte della produzione agricola e fornire mano d'opera (corvée) oltre che militare in caso di bisogno.

    Storia dei Sumeri

    Non è semplice riassumere le vicende storiche che hanno caratterizzato la civiltà sumerica, soprattutto per le fasi più antiche. In primo luogo perché (almeno inizialmente) non è mai esistito un vero e proprio stato sumerico, ma solamente varie città-stato indipendenti che lottavano fra loro, nonostante fossero legate da una base culturale comune; in secondo luogo per la scarsezza di fonti archeologiche e testi scritti, oltre alla difficoltà nel condurre gli scavi in luoghi ancora oggi poco sicuri....

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    Anunnaki

    Nella mitologia sumerica il termine Anunna, poi reso in akkadico come Anunnaki/Anunnaku, indica l'insieme degli dèi sumeri, e più tardi assiro-babilonesi.
    Essi erano costituiti in un'assemblea, presieduta da An, dio del cielo. Tale assemblea si componeva dei sette supremi, di cui facevano parte i quattro principali dei creatori (An, Enlil, Enki, Ninhursag), con l'aggiunta di Inanna, Utu e Nanna e di 50 dei minori, detti anche Igigi.

    L'interpretazione ufologica di Zecharia Sitchin

    Secondo Zecharia Sitchin gli Anunnaki sarebbero degli alieni provenienti da Nibiru, un pianeta del nostro sistema solare.
    Secondo questa tesi avrebbero avuto un ruolo importante nella veloce evoluzione della civiltà umana e in particolare di quella sumerica. I signori provenienti da Nibiru, sin dall'antichità, sarebbero scesi sulla Terra per sfruttare le risorse minerarie del nostro pianeta.

    Quando il pianeta Nibiru giunse nel punto della sua orbita più vicino alla Terra fu inviata una prima spedizione di esseri viventi capeggiata da Enki, un nome che ricorre spesso nella mitologia dei Sumeri.
    I luoghi scelti furono la Valle del Nilo, la Valle dell'Indo e la Mesopotamia. L'origine del termine Anunnaki deriverebbe dalle parole AN =cielo, KI=la Terra, quindi sarebbero "coloro che dal cielo sono discesi sulla Terra".
    Diverse critiche sono mosse a Sitchin, tra cui quella di fondare la sua teoria sulla traduzione generalmente errata sia di singole parole, sia di porzioni di testo. Quando Sitchin elaborò la sua teoria e pubblicò i primi testi, il Sumero era una lingua nota solo a pochi specialisti. In seguito alcune pubblicazioni di massa, come il Sumerian Lexicon ne hanno diffuso la conoscenza e permesso di verificare la traduzione di Sitchin.
    Fonte: wikipedia.org
     
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