Pallavolo

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    Pallavolo

    La pallavolo, o volley (forma abbreviata dell'inglese volleyball), è uno sport giocato da due squadre composte da massimo 12 persone.
    Ogni squadra schiera in campo 6 giocatori con un pallone su un terreno di gioco rettangolare diviso da una rete. Gli altri atleti rimangono a disposizione in panchina.
    Oltre a quella propriamente detta, ci sono differenti versioni adottabili per permettere di giocare in specifiche circostanze, e da esso sono derivate altre specialità, che possono avere regole simili, ma non identiche, quali il beach volley, il footvolley o il park volley.
    È presente nel programma dei Giochi olimpici estivi dal 1964 ed è uno degli sport più praticati a livello scolastico.

    Storia della pallavolo

    Già nell'antichità esistevano giochi con la palla che possono essere considerati i predecessori della pallavolo.
    In antichi giochi greci e romani, ad esempio, venivano eseguiti esercizi con la palla a scopo di divertimento e svago. In Germania fu introdotto nel 1893 un gioco chiamato faustball, ma il merito dell'invenzione della pallavolo in forma moderna, nata ufficialmente nel 1895, va riconosciuto a William Morgan, istruttore di educazione fisica presso un college dell'YMCA di Holyoke, nel Massachusetts (USA).
    Il 6 febbraio 1895 Morgan radunò alcuni insegnanti nel college di Springfield per la dimostrazione di un nuovo sport, da lui chiamato Minonette (da minon, micio, che era stato il nome di un gioco con la palla praticato da nobili e dame due secoli prima in Francia).
    Con l'aiuto di due squadre composte da 5 membri, tra cui il sindaco e il comandante dei Vigili del fuoco di Holyoke, avvenne il battesimo di un nuovo gioco sportivo con caratteristiche profondamente diverse dagli altri sport in voga a quel tempo.
    Una caratteristica peculiare era quella di non prevedere il contatto fisico tra i partecipanti, per cui la destrezza, la prontezza dei riflessi, la capacità di concentrazione e l'agilità prendevano il posto della forza, qualità fino ad allora primaria nelle attività sportive. Fu però Alfred F. Halstead, il 6 febbraio del 1895, a cambiare il nome di minonette, un po' troppo femminile, in Volleyball (letteralmente palla sparata). Egli riuscì ad imporre questo sport nei college YMCA dislocati in tutti gli Stati Uniti.
    Due anni dopo la pallavolo si praticava anche nella maggior parte dell'America del Sud (Brasile, Argentina, Uruguay). Nel 1898 la pallavolo giunse a Manila, nelle Filippine, grazie a un insegnante di educazione fisica americano; proprio ai filippini viene attribuita l'invenzione della "schiacciata".
    In Cina e in Giappone ottenne un successo strabiliante. In Europa arrivò durante la prima guerra mondiale. Per un lungo periodo è stata giocata in due modi differenti: all'occidentale e all'orientale, con la cosiddetta regola dei tre tocchi.
    Nel 1938 venne introdotta una fondamentale tecnica che rivoluzionò il modo di giocare: il «muro». furono soprattutto i paesi dell'Est che lo utilizzarono con sistematicità.
    Nel 1947 i rappresentanti di 15 federazioni si ritrovarono a Parigi e crearono la Federazione Internazionale di Volleyball (FIVB).

    Campo di gioco

    Le partite di pallavolo si disputano al coperto in impianti il cui unico limite è la distanza fra l'area di gioco e il soffitto che deve essere di almeno 7 m.
    Il terreno di gioco è di forma rettangolare, lungo 18 metri e largo 9, diviso in due settori di 9 per 9 metri da una rete posta verticalmente in corrispondenza della linea centrale.
    In entrambi i settori sono tracciate le linee perimetrali, che delimitano il terreno di gioco dalla zona libera, e la linea d'attacco, tracciata a tre metri dalla linea centrale allo scopo di definire la zona d'attacco. Le linee d'attacco sono prolungate oltre le linee laterali con cinque tratti di 15 cm.
    Tutte le linee devono essere larghe 5 cm e devono avere un colore contrastante con la superficie di gioco.
    La superficie di gioco, solitamente costituita da taraflex o parquet, deve essere piana ed uniforme, così da non presentare pericoli per i giocatori.

    La rete

    La rete è posta ad un'altezza nella sua parte superiore di 2,43 metri per le gare maschili di serie e 2,24 metri per le gare femminili; nei campionati giovanili l'altezza della rete varia a seconda della categoria.
    La misurazione deve essere effettuata nella parte centrale, dove l'altezza deve essere esatta, e in corrispondenza delle due linee laterali, dove può variare in eccesso per un massimo di due centimetri in modo simmetrico.
    La rete si estende per 9,50-10 metri in lunghezza e un metro in altezza.
    Due bande bianche verticali, larghe 5 centimetri e alte 1 metro, sono fissate nella rete esattamente al di sopra di ciascuna linea laterale. Al loro interno vengono inserite le antenne che sono due astine in fibra di vetro di 1,80 m di altezza e 10 mm di diametro, verniciate a fasce alternate di due colori contrastanti, preferibilmente bianco e rosso; ogni antenna si estende 80 cm al di sopra della rete allo scopo di delimitare lo spazio di passaggio della palla.

    La palla

    Secondo il regolamento della FIVB, la palla deve essere di cuoio vero o sintetico e deve avere una forma sferica, una circonferenza di 65–67 cm, un peso di 260-280 grammi e una pressione interna di 0,30-0,325 kg/cm².
    Nei campionati italiani i tipi di pallone utilizzati sono stabiliti dalle norme emanate dalla FIPAV con la guida pratica.

    Il gioco

    Lo scopo del gioco è far cadere la palla nel campo avversario (indipendentemente da chi l'ha toccata per ultimo) o all'esterno del terreno di gioco dopo un tocco di un avversario.
    Le partite si disputano al meglio dei 5 set, ossia vince la gara la squadra che ne conquista tre; ogni set viene vinto dalla prima squadra che raggiunge 25 punti con almeno due punti di margine rispetto alla squadra avversaria ad eccezione del quinto, chiamato tie-break, che viene giocato al 15 con cambio campo alla conquista dell'ottavo punto.
    Ogni azione inizia con il servizio effettuato dal giocatore difensore destro della squadra che ne ha ottenuto il diritto; al fischio dell'arbitro egli ha otto secondi di tempo per inviare la palla verso il campo avversario utilizzando qualsiasi parte del braccio. L'azione continua fino a che la palla non tocca il campo, è inviata fuori dal campo o non viene sanzionato un fallo.
    La squadra che vince un'azione di gioco conquista un punto; se il punto è assegnato alla squadra già al servizio essa continua a servire.
    Quando invece l'azione viene vinta dalla squadra in ricezione, essa conquista oltre al punto anche il diritto a servire ed i suoi giocatori sono tenuti a ruotare di una posizione in senso orario.
    Per ogni azione di gioco, la squadra ha a disposizione tre tocchi (escludendo l'eventuale tocco di muro), per inviare la palla nel campo avversario facendola passare all'interno dello spazio di passaggio, delimitato verticalmente dalle astine laterali.
    La palla che tocca le astine che delimitano il campo, o la rete all'esterno delle antenne, o il soffitto, o le mura della palestra, o un oggetto fuori del terreno di gioco, o una persona esterna al gioco, è da considerarsi fuori.
    Qualora la palla passi completamente o parzialmente al di fuori dello spazio di passaggio delimitato dalle antenne, con direzione la zona libera avversaria, essa può essere recuperata purché la palla rientri nel campo di gioco della squadra che l'aveva inviata con traiettoria parzialmente o totalmente al di fuori dello spazio di passaggio e il recupero avvenga regolarmente.
    Dopo aver effettuato un muro, un giocatore può colpire nuovamente la palla senza incorrere nel fallo di doppio tocco ed effettuando il primo tocco di squadra.
    La palla non può essere fermata o trattenuta e può essere colpita con qualunque parte del corpo; costituisce fallo il contatto e il successivo accompagnamento della palla o il contatto continuo e ripetuto con il corpo.
    Nel caso in cui la palla tocchi la rete e ritorni indietro, essa può essere rigiocata nel limite dei tocchi rimasti a disposizione della squadra, a patto che non venga rigiocata dallo stesso giocatore che ha indirizzato la palla in rete.
    I giocatori difensori non possono inviare la palla nel campo avversario se, trovandosi o staccando con i piedi nella zona di attacco, la colpiscono quando questa è interamente al di sopra del bordo superiore della rete.
    I giocatori difensori non possono eseguire un muro.
    Se un giocatore appartenente alla squadra in battuta cerca di coprire, con le mani o il corpo, il compagno che sta effettuando il servizio, togliendo in tal modo la possibilità alla squadra in ricezione di vedere il pallone, commette il fallo di "velo".

    Falli di gioco

    Costituiscono fallo e sono quindi sanzionati dagli arbitri secondo le proprie competenze:
    Falli al servizio:
    - non viene rispettato l'ordine di rotazione imposto dalla formazione
    - viene calpestata o oltrepassata la linea di fondo campo durante l'esecuzione del servizio (può però essere oltrepassata in salto)
    - vengono impiegati più di otto secondi per eseguire il servizio

    Tocco di palla:

    - Doppio tocco: un giocatore tocca la palla due volte in successione o consecutivamente con più parti del corpo
    - Quattro tocchi: una squadra tocca la palla quattro volte (ad esclusione del tocco di muro)
    - Trattenuta o accompagnata: la palla viene bloccata o lanciata da un giocatore
    Falli a rete:
    - viene toccata la palla nello spazio opposto prima o durante l'attacco avversario
    - un giocatore penetra nel campo opposto con l'intero piede o comunque interferendo con il gioco
    - un giocatore tocca la banda superiore della rete durante la propria azione di giocare la palla
    Falli di attacco:
    - viene toccata la palla che si trova nella zona avversaria
    - un difensore effettua un attacco dalla zona di attacco con la palla completamente al di sopra del bordo superiore della rete
    - viene effettuato un attacco su servizio avversario quando la palla si trova nella zona di attacco e completamente al di sopra del bordo superiore della rete
    - il giocatore libero effettua un attacco con palla completamente al di sopra del bordo superiore della rete
    - un giocatore effettua un attacco con palla completamente al di sopra del bordo superiore della rete che proviene da un palleggio da parte del giocatore libero che si trova nella sua zona di attacco
    Falli di muro:
    - un difensore effettua un muro
    - il giocatore libero effettua un muro o tenta di effettuarne uno
    - viene effettuato un muro su servizio avversario

    Ufficiali di gara

    Il collegio arbitrale è composto da due arbitri, quattro giudici di linea, un segnapunti e un assistente segnapunti.
    A livello provinciale e regionale, tuttavia, le gare sono dirette da un solo arbitro coadiuvato da un segnapunti che può essere messo a disposizione dalla stessa società ospitante.
    Dalla stagione 2010/11, nel campionato di serie A1 è stata introdotta in fase sperimentale la figura dell'addetto al segnapunti elettronico, che affiancherà il segnapunti "cartaceo" utilizzando un apposito software.

    Ruoli

    I ruoli dei sei giocatori in campo sono questi:
    - Palleggiatore o alzatore
    - Centrale o centro
    - Schiacciatore-laterale o attaccante', banda, martello
    - Schiacciatore-opposto o opposto
    - Libero

    Il Libero, giocatore specializzato nei fondamentali di difesa e ricezione, non segue le normali regole relative alle sostituzioni ma può rimpiazzare illimitatamente qualunque giocatore che si trovi in seconda linea.

    Fondamentali

    Per "fondamentale" si intende un'azione specifica che compie il giocatore di pallavolo. Vengono chiamati "fondamentali" in quanto devono far parte del bagaglio tecnico di ogni giocatore; dovrebbero essere appresi fin dai primi anni nei quali il bambino si dedica al gioco qualunque sia la sua specializzazione.
    Nel futuro (centrale, laterale, opposto, alzatore, libero).
    Nella pallavolo ci sono cinque fondamentali: palleggio, bagher, schiacciata, muro e servizio (o battuta). Ogni fondamentale, alcuni maggiormente, altri meno, è diviso in varianti che ne differenziano l'esecuzione.

    Palleggio

    Uno dei fondamentali più importanti nella pallavolo è il palleggio, in quanto costituisce i 2/3 di ogni azione.
    Nella pallavolo si parla di passaggio o palleggio, poiché non essendoci la possibilità di toccare due volte consecutive la palla, si ha sempre bisogno di un compagno che la rimandi nel campo avversario.
    Per distinguere i vari modi di respingere la palla nella terminologia odierna del campo di gioco, viene definito palleggio il passaggio effettuato con le mani e bagher quello eseguito con le braccia. Quando il passaggio viene indirizzato allo schiacciatore, viene chiamato alzata.
    A seconda che la palla venga inviata davanti, dietro o lateralmente al corpo abbiamo rispettivamente il palleggio avanti, il palleggio dietro e il palleggio laterale.
    In generale, il palleggio è uno dei fondamentali più importanti in quanto si impostano con esso quasi tutte le azioni d'attacco e di contrattacco.
    Di tutti i tipi di passaggi è il più facile (anche se è facile commettere un'imperfezione, quindi un fallo), perché si esegue sopra la testa permettendo attraverso le dita di controllare continuamente il pallone.
    A livello tecnico, il palleggio si effettua portando le mani sopra la fronte, in modo tale che i pollici e gli indici formino una figura simile ad un cuore rovesciato. Contemporaneamente il resto della mano avvolge la palla e gli arti inferiori in coordinazione delle braccia, flettendosi, danno, al rilascio del pallone, la forza desiderata.
    Ad un buon livello agonistico la maggior parte delle alzate è "in sospensione", vale a dire saltando senza toccare terra al momento del palleggio, questo al fine di velocizzare il gioco e spiazzare il muro avversario, ma anche perché il primo tocco risulta spesso troppo alto e vicino a rete per rimanere con i piedi a terra.
    Si possono fare fino a tre palleggi di seguito, dopodiché la palla si deve lanciare oltre la rete, oppure l' arbitro deve concedere il fallo alla squadra avversaria.

    Bagher

    Quando nel 1952 sono apparse le prime respinte a braccia unite si è parlato di "salvataggio" non potendo classificare bene il colpo.
    Sono stati i cecoslovacchi ad usare per primi la tecnica delle braccia unite per respingere i palloni che arrivavano a grande velocità: le braccia venivano messe sotto la palla, come una scavatrice, (nella loro lingua bagr da cui il gesto ha poi preso il nome di "bagher").
    Nel giro di vent'anni il bagher è diventato il più importante tocco dei tre che si hanno a disposizione.
    Quindi ora non si può più parlare di tecnica di salvataggio, bensì di passaggio. Quando il "bagher" è indirizzato all'alzatore si chiama "appoggio".
    La tecnica del bagher consiste nel respingere il pallone con la parte radiale o con la parte interna delle braccia unite.
    A seconda delle varie direzioni in cui si muovono le braccia si avrà il bagher in avanti o quello laterale. Il bagher in avanti (o frontale) è quello più utilizzato: è il passaggio con le braccia che invia la palla davanti al corpo.
    Quando il pallone in arrivo ha una velocità limitata si accompagna il bagher utilizzando anche le gambe, in modo da imprimergli la forza necessaria per spostarlo (ad esempio in ricezione su battuta float). Quando invece il pallone in arrivo è molto forte come in ricezione su una battuta in salto o in difesa per contrastare una schiacciata, il bagher si utilizza come piano di rimbalzo, stando praticamente immobili, in quanto la velocità va attutita o comunque limitata. L'uso del bagher è legato alla ricezione della battuta, alla difesa e in qualsiasi altro tocco dove la palla è troppo bassa per essere palleggiata o schiacciata.
    Il fondamentale del bagher è quello più tecnico nella pallavolo in quanto prevede una posizione di gambe piegate per la successiva spinta, schiena dritta o piegata a seconda della situazione e di braccia mobili, ferme o con gomiti piegati a seconda dell'intensità, della velocità e forza del pallone.
    In alcune regioni, nei campionati giovanili femminili di pallavolo di Under 14, il bagher è incoraggiato nella ricezione, al punto che viene proibito il palleggio nella ricezione stessa.
    Una variante è composta dal bagher in rullata o in tuffo, necessari per raggiungere palloni troppo lontani per posizionare le gambe correttamente. La rullata è laterale, destra o sinistra.
    Il tuffo è in avanti e consiste nel raggiungere la palla un attimo prima dell'atterraggio, che è attutito con entrambe le braccia, con un solo braccio se l'altro è già sul terreno per colpire la palla con il dorso della mano e palmo sul terreno.

    Attacco

    I fondamentali di attacco si utilizzano per inviare il pallone nel campo avversario cercando di ottenere un punto.
    Pur essendo considerato attacco un qualsiasi gesto tecnico che invii la palla nel campo avversario, la prerogativa dei fondamentali di attacco è il salto del giocatore, poiché colpendo il pallone sopra l'altezza della rete, è possibile imprimere una traiettoria discendente; inoltre più la palla viene colpita in alto, maggiori sono le traiettorie e le angolazioni possibili.
    Quando il pallone viene inviato nel campo avversario da un giocatore che non ha effettuato un salto si parla quasi sempre di "free ball" perché la squadra avversaria riceve un pallone facile da giocare, la cui traiettoria e potenza non necessitano di essere affrontati con il muro e la difesa.
    I modi di effettuare un attacco sono diversi, e sono in funzione del muro e della difesa che il giocatore in attacco ha di fronte. Variabili come l'altezza e la posizione del muro, la posizione della difesa, e ancora il punto in cui viene colpito il pallone, la posizione del giocatore, la distanza da rete del pallone, influenzano il tipo di attacco a disposizione dello schiacciatore.
    Questi può decidere di puntare su un colpo potente fuori dal muro, oppure utilizzare le mani del muro per eseguire il cosiddetto "mani e fuori", oppure può sorprendere la difesa con un pallonetto o una palla smorzata.

    Pallonetto

    Per pallonetto si intende un palleggio effettuato ad una mano che sorprende l'avversario passando sopra o lateralmente al muro.
    Rappresenta una delle varianti ai colpi forti d'attacco nel caso di giocatori esperti, dove si cerca di sorprendere la difesa piazzata per ricevere un pallone potente, mentre costituisce la principale arma d'attacco nel minivolley.

    Smorzata

    È il colpo che smorza il rimbalzo della palla provocando un volo cortissimo e una veloce ricaduta al suolo. La parabola risultante è simile a quella del pallonetto.

    Schiacciata

    È il colpo o lo "schiaffo" che si dà alla palla, con una sola mano, cercando generalmente di colpire il più forte possibile affinché gli avversari non riescano a recuperare la palla o non riescano a controllarla, mandandola fuori. Per effettuare la schiacciata è importante possedere una buona elevazione in modo da colpire la palla molto al di sopra della rete.
    Se non si hanno queste doti atletiche è necessario avere un notevole bagaglio tecnico per poter oltrepassare il muro tentando altri colpi come il "mani/fuori" o il pallonetto.
    Per poter eseguire la schiacciata bisogna inoltre fare tre passi fondamentali per prendere una buona rincorsa e per poter saltare il più possibile.

    Schemi di attacco


    - Palla alta (o terzo tempo): La palla alta è l'alzata di base per gli schiacciatori laterali e per l'opposto e consiste in un'alzata con parabola molto alta nella zona di attacco dello schiacciatore in modo che questi possa compiere un gesto di attacco.
    La palla alta dà tempo all'attaccante di valutare la traiettoria per la rincorsa d'attacco, in modo da prendere il tempo e la posizione del salto in maniera accurata.
    Garantisce inoltre agli attaccanti di "vedere" meglio la posizione del muro avversario.

    - Palla super (o secondo tempo): La palla super si gioca con gli schiacciatori laterali (di banda e opposto) e consiste in un pallone alzato con una parabola molto più tesa e veloce rispetto alla tradizionale palla alta.
    Questo schema costringe il muro e la difesa avversari ad organizzarsi molto più rapidamente contro l'attacco dello schiacciatore. Il vantaggio dell'attaccante è quello di trovare spesso la difesa e soprattutto il muro composti non al meglio, e quindi avere più possibilità di conseguire il punto.
    Questo schema necessita di una precisione più alta dell'alzatore in quanto l'attaccante non ha la possibilità di adeguare la propria posizione e il proprio tempo con quelli della palla.
    Per cui questo schema si gioca prevalentemente con una ricezione perfetta o al limite poco distante dalla rete.

    - Veloce (o primo tempo): Il primo tempo viene giocato quasi esclusivamente dai giocatori che ricoprono il ruolo di centrale. A differenza della palla super e della palla alta, l'attaccante comincia la sua azione rincorsa di attacco prima che il palleggiatore abbia alzato la palla.
    Questi può effettuare il salto in diverse posizioni, tutte piuttosto vicine all'alzatore, in relazione a quanto non lo siano i giocatori laterali.
    La vicinanza al palleggiatore e il tempo molto anticipato rendono lo schema imprevedibile in quanto passa pochissimo tempo dal momento in cui la palla esce dalle mani del palleggiatore, al momento che viene colpita dall'attaccante.
    Questo schema di attacco è di estrema importanza nella pallavolo moderna in quanto porta notevoli benefici alla squadra che attacca. In primo luogo la velocità di esecuzione costringe il centrale avversario che è a muro, a saltare anch'egli in anticipo per avere possibilità di murare l'attacco.
    Saltando in anticipo (muro a opzione) si hanno più possibilità di murare l'attacco di primo tempo avversario, ma nel caso che il pallone vada ai giocatori laterali con una palla super, il centrale non ha più possibilità di raggiungerlo e di effettuare la propria azione di muro.
    Invece attendendo l'alzata del palleggiatore (muro in lettura), il centrale avversario ha tempo di osservare dove viene giocata la palla e di seguirla per effettuare il muro, ma nel caso venga attaccato un primo tempo non avrebbe tempo per murarlo al meglio.

    - Velocissima (o mezzo tempo): È quasi uguale al primo tempo, ma il giocatore centrale schiaccia effettuando una rincorsa molto più veloce e l'alzata è leggermente più bassa.

    Muro

    Si chiama "muro" l'azione in cui la parte del corpo (solitamente formata dagli arti superiori) che uno o più giocatori di prima linea possono innalzare al di sopra della rete al fine di arrestare il colpo avversario: così facendo i giocatori a muro realizzano questo fondamentale anche se toccano con una parte del corpo che non si trova al di sopra della rete.
    Il giocatore a muro può toccare il pallone oltrepassando l'asse verticale della rete, dopo il terzo tocco della squadra in attacco o dopo un colpo d'attacco. Il muro può essere eseguito da un singolo giocatore oppure da due o tre giocatori, i quali sono posizionati avanti.
    Condizione affinché il muro sia considerato valido è che i giocatori siano avanti e si trovino nelle vicinanze della rete avendo almeno una parte del corpo al di sopra di quest'ultima. Il muro non può interferire con il gioco avversario e può essere sia di attacco che di difesa, a seconda della sua direzione.
    Si parla di "tentativo di muro" quando i giocatori raggiungono la posizione di muro dopo avere effettuato o anche solo accennato un'elevazione quando l'azione non si svolge nelle vicinanze, di "muro passivo" quando non viene toccata la palla pur trovandosi nella posizione di muro, e di "muro effettivo" quando il muro la tocca. Il giocatore "libero" non può effettuare né muro, né tentativo di muro a patto che l'attacco sia completato.

    Servizio

    Si chiama "Servizio" il colpo netto che mette in gioco la palla inviandola nel campo avversario. Il servizio deve essere effettuato, entro 8 secondi dal fischio di autorizzazione del primo arbitro, con una mano o con il braccio dopo che la palla è stata lasciata o lanciata in aria dalla mano.
    La limitazione è stata imposta per impedire che il pallone venga trattenuto da una o due mani eseguendo dei lanci con effetti speciali.
    Nel gioco della pallavolo il servizio ha un'importanza capitale in quanto il giocatore al servizio può mettere in difficoltà la ricezione avversaria in maniera tale che la propria squadra possa avere maggiori possibilità di conquistare il punto mediante il muro (su un attacco reso prevedibile dalla ricezione) o con il contrattacco.
    Il punto può essere conquistato già con il servizio e in questo caso prende il nome di ace, con la variante di "ace sporco" qualora la ricezione tocchi la palla senza arrestarne la caduta o inviandola fuori.
    Con le nuove regole è valido anche il servizio che colpisce la rete, a patto che superi il piano verticale della rete e vada nel campo opposto. Precedentemente, per essere valida la palla non doveva neanche sfiorare la rete; se questo succedeva, la prima volta doveva essere ripetuto il servizio alla seconda consecutiva c'era il cambio palla.
    Un'altra differenza sostanziale introdotta dalle nuove regole consiste nella modalità in cui si può servire la palla. Secondo le vecchie regole, il giocatore al servizio doveva trovarsi dietro alla sua linea di fine campo sulla destra e doveva battere tenendo i piedi per terra.

    Queste due limitazioni sono state eliminate con le nuove regole; il giocatore al servizio può stare anche in posizione centrale o a sinistra (purché fuori dal campo) e può servire anche mentre salta. In base a dove verrà colpita la palla si parlerà di servizio "in salto",servizio "float",servizio "dall'alto(piedi a terra)" o servizio "dal basso" (quest'ultima, chiamata anche servizio di sicurezza, è obbligatoria fino alle categorie under 12).
    Fra i vari tipi di servizio dall'alto, uno dei più frequentemente usati è chiamato "flottante": si tratta di un servizio molto difficile da ricevere perché la palla, pur avendo una velocità minore rispetto a quella al salto, può presentare un repentino cambio di traiettoria, sia in verticale che in orizzontale, che mette in seria difficoltà il ricevitore.

    Fonte: http://it.wikipedia.org
     
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    Matej Černic

    Matej Černic (Gorizia, 13 settembre 1978) è un pallavolista italiano.
    Gioca come schiacciatore-laterale nel Volley Tonno Callipo. È membro della comunità slovena in Italia.
    Non particolarmente alto e potente di braccio, si specializza in attacco con palle tecniche per mettere in difficoltà il muro avversario, con pallonetti e mani-fuori.

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    Carriera

    Dopo la gavetta nell'OK Val di Gorizia, esordì in A1 con la Jeans Hatù Bologna nella stagione 1996-97, seguendo la società anche dopo il trasferimento a Ferrara. Il 9 maggio 1998, a Fidenza, esordì in Nazionale.
    All'inizio della stagione 2002-03 approdò alla Kerakoll Modena, con cui vinse la Coppa CEV nel 2004.
    Nell'estate 2005 si trasferì all'Iraklis di Salonicco, con cui vinse subito la Supercoppa greca.
    Dal 2006 passò in Russia per due stagioni, la prima nel Fakel Novy Urengoi e la seconda nel Dinamo Mosca, allenato da Daniele Bagnoli.
    Ritornato in Italia per giocare la stagione 2008-09 con la maglia della Stamplast Martina Franca, fu ingaggiato al termine di essa dalla RPA LuigiBacchi.it Perugia.
    Nella stagione 2010–2011 passa ai polacchi del Resovia Rzeszow per poi fare ritorno in patria per la stagione 2011–2012 nelle fila del Volley Tonno Callipo.

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