Ira

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  1. †Faith†
     
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    Con il termine ira (o impropriamente rabbia) si indica uno stato psichico alterato, in genere suscitato da uno o più elementi di provocazione, capace di rimuovere alcuni dei freni inibitori che, normalmente, stemperano le scelte del soggetto coinvolto. L'iracondo è caratterizzato da una profonda avversione verso qualcosa o qualcuno o (in alcuni casi) verso se stesso.

    Psicologia e sociologia

    La rabbia è vista come una forma di reazione e di risposta delle persone per affrontare situazioni ad esse sfavorevoli.
    Tre tipi di rabbia sono riconosciuti dagli psicologi:
    1. la prima forma di rabbia, denominata "rabbia frettolosa e improvvisa" da Joseph Butler, un vescovo inglese del XVIII secolo, è collegata all'impulso di autoconservazione, è condivisa da uomini e animali, e si verifica quando questi si sentono tormentati o intrappolati.
    2. Il secondo tipo di rabbia si chiama "costante e deliberata" ed è una reazione alla percezione deliberata di subire un trattamento ingiusto o un danno da altri. Queste due forme di rabbia sono episodiche.
    3. Il terzo tipo di rabbia è però disposizionale ed è più legato ai tratti del carattere che agli istinti o cognizioni. Irritabilità, scontrosità e villania sono spesso presenti nell'ultima forma di rabbia.

    La rabbia è potenzialmente in grado di mobilitare risorse psicologiche positive come potenziare la determinazione verso la correzione dei comportamenti sbagliati, la promozione di una giustizia sociale, la comunicazione di sentimenti negativi sulle controversie.
    D'altra parte, la rabbia può essere anche distruttiva, quando non trova il suo sbocco d'espressione adeguato.
    La rabbia, nella sua forma più forte, altera la capacità dell'individuo di elaborare le informazioni e di esercitare un controllo cognitivo sul proprio comportamento. Una persona arrabbiata può perdere la propria oggettività, l'empatia, la prudenza e il senso di riflessione che possono causare danni ad altre persone o cose. Vi è una netta distinzione tra la rabbia e l'aggressività (verbale o fisica, diretta o indiretta), anche se entrambe le parti si influenzano a vicenda.
    (Fonte Wikipedia)

    Solitamente la rabbia viene etichettata come un'emozione negativa.
    Un "sentimento" da evitare.
    Quando però, non viene riconosciuta e viene repressa, può diventare distruttiva, davvero negativa e questo può causare danni a se stessi e agli altri.
    Quando siamo piccoli, ci viene ripetuto che non dobbiamo essere cattivi, che non dobbiamo arrabbiarci e quindi, esprimere la nostra rabbia. Bisogna però considerare il fatto, che se non ci siamo mai concessi momenti di rabbia... momenti in cui "buttare fuori" la collera che avevamo dentro, molto probabilmente ne avremo accumulata un bel po'.
    Reprimendo tale emozione, potrebbero esserci degli episodi in cui, esploderà come una bomba; magari in situazioni innoportune e con persone che non hanno a che fare con la vera causa scatenante.
    La rabbia repressa si può ritorcere contro di noi con vari danni psico-fisici (deprerssione, mal di schiena...)
    E’ fondamentale dunque, per la nostra salute psico-fisica, imparare ad esprimere la collera, ovviamente in modo appropriato.
    La rabbia (non repressa) è per noi una protezione dagli altri e da noi stessi. Ci aiuta ad avere più fiducia in noi, e se riconosciuta al momento giusto, ci segnala che qualcosa non va, una sorta di allarme (se qualcuno ci sta facendo del male, che non siamo rispettati...).
    Se impariamo a manifestarla, significa che abbiamo colto i nostri veri bisogni e questo ci aiuterà anche nelle relazioni con gli altri.

    Come possiamo esprimerla?

    Non c’è bisogno di urlare o di diventare aggressivi... tutti abbiamo un'importante arma: la parola, con la quale possiamo esprimere il motivo che ha fatto scatenare in noi, la rabbia.
    Quando ci sentiamo in collera sarebbe opportuno seguire questi semplici consigli:
    - Parlarne con un amico (serve per placare il primo stato di rabbia, il più forte e questo ci aiuterà a non provocare danni a noi e/o agli altri.
    - Porsi delle domande per chiarirsi le idee (Cosa ha scatenato questa rabbia?, Ci possono essere alternative?, Che risultato ci aspettiamo dalla nostra reazione?...).
    - Esprimere la rabbia apertamente (trovare un luogo sicuro dove sfogarci parlando a voce alta, scalciare se serve, anche urlare e prendere a pugni cuscini...).

    rabbia1



    Purtroppo, sono una di quelle persone che involontariamente o non... soffoca la rabbia da sempre. Mai un urlo, uno sfogo liberatorio... nemmeno un pianto! Nulla... <_<
    Credo sia arrivato il momento di lavorarci...

     
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  2. Vecchia strega
     
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    Spesso provo una gran ira, una rabbia che spaccherei tutto, e allora faccio pulizie, butto tutto quello che non mi serve più, mi libero, e sto meglio. Una volta ho fatto male al mio compagno, di notte, mentre dormivo, si è svegliato e mi è saltato sopra...mi sono talmente arrabbiata che con le unghie gli ho sfregiato il viso, sanguinava.
     
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1 replies since 2/7/2011, 20:17   20 views
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