Il cielo sopra Berlino

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  1. †Faith†
     
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    Il cielo sopra Berlino - Der Himmel über Berlin è un film del 1987 diretto da Wim Wenders. Le poesie di Rainer Maria Rilke hanno parzialmente ispirato il film: Wenders ha dichiarato che gli angeli vivono nelle poesie di Rilke. Il regista ha chiesto la collaborazione di Peter Handke per scrivere molti dei dialoghi, e nel film ricorre spesso la poesia Lied vom Kindsein.

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    Presentato in concorso al 40º Festival di Cannes, ha vinto il premio per la migliore regia.
    Ha avuto un sequel, Così lontano, così vicino, nel 1993, ed un remake, La città degli angeli, nel 1998.

    Trama


    Il film è ambientato nella Berlino degli anni ottanta prima della fine della Guerra fredda. Due angeli chiamati Damiel (Bruno Ganz) e Cassiel (Otto Sander) vagano nella città come entità: sono invisibili e impercepibili dalla popolazione ed in questa condizione osservano i berlinesi ed ascoltano i pensieri dei passanti, tra i quali una donna incinta, un pittore, un uomo che pensa alla sua ex ragazza. Il loro motivo di vita non è lo svolgimento della stereotipata funzione dell'angelo ma piuttosto quello di vedere, memorizzare e preservare la realtà. Il film non è solo la storia di due angeli ma più in generale è una riflessione sul passato, presente e futuro di Berlino. Damiel e Cassiel sono sempre stati angeli quindi hanno vissuto Berlino prima ancora che questa fosse una città e, anzi, prima ancora che nascesse il genere umano.
    Tra i molti berlinesi che incontrano nel loro girovagare c'è un uomo anziano di nome Homer (Curt Bois) che come il poeta greco Omero sogna un'epica della pace. L'angelo Cassiel segue l'uomo anziano che cerca la Potsdamer Platz, una piazza che prima della Seconda guerra mondiale era una delle più belle piazze d'Europa. L'uomo al suo posto trova uno spiazzo di terra battuta, una specie di terra di nessuno e il Muro di Berlino coperto di graffiti.
    Damiel e Cassiel sono solo osservatori, incapaci d'interazioni con il mondo fisico. Nonostante ciò Damiel, percorrendo la città, finisce per arrivare in un circo dove vede Marion (Solveig Dommartin), una trapezista bella, brava che si sente molto sola e finisce per innamorarsene. Marion vive sola in un Camper del circo, balla da sola alla musica di Nick Cave and the Bad Seeds, e percorre sola la città.
    Una storia secondaria del film segue Peter Falk che nel film interpreta sé stesso. Falk arriva a Berlino per girare un film sui nazisti e durante la storia si scopre che in passato era anch'egli un angelo, che decise di rinunciare alla sua immortalità per poter partecipare e vivere il mondo e non semplicemente osservarlo.
    Damiel dopo un breve incontro con Falk decide di diventare umano ed abbandona la sua esistenza spirituale. La prima cosa che Damiel sperimenta sono il sangue ed il dolore: durante la caduta dall'immortalità si era ferito alla testa. Damiel per la prima volta vede i colori (l'esperienza da angelo nel film è rappresentata in bianco e nero), poiché le uniche note di colore erano presenti quando Damiel guardava Marion, quasi una sorta di partecipazione emotiva alla vita umana. Come umano Damiel sperimenta il caffè caldo, il cibo e altre esperienze della vita quotidiana. Nello stesso periodo Cassiel assiste impotente agli ultimi istanti di vita di un ragazzo che disilluso della vita si suicida lanciandosi da un palazzo. Alla fine Damiel incontra Marion durante un concerto di Nick Cave e lei gli parla come si conoscessero da sempre. Il film si conclude con Marion che esegue il suo numero, volteggia come un angelo con Damiel che la assiste.
    (Fonte Wikipedia)



    Edited by †Faith† - 2/9/2011, 11:33
     
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