Yeti

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  1. †Faith†
     
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    Lo Yeti è una creatura leggendaria che si ritiene viva nell'Himalaya, ormai entrata nell'immaginario collettivo. È anche noto come abominevole uomo delle nevi, termine originato da una traduzione giornalistica errata dell'espressione in lingua nepalese Metoh Kangmi.
    Il termine Yeti deriva invece da yeh-teh che significa "Quella cosa là", l'espressione usata dagli sherpa per indicare la mitica creatura.

    Caratteristiche

    Lo yeti viene descritto come un grosso animale, con analogie con le scimmie, che vive sull'Everest o comunque nell'Himalaya.
    Si tratterebbe di un essere di altezza compresa tra 1,80 e 2,40 metri, ricoperto di una folta pelliccia di colore bianco. Avrebbe una lunga capigliatura e braccia lunghe fino alle ginocchia. Gli abitanti del Tibet ipotizzano l'esistenza di due tipi di Yeti: il Dzu-teh (che significa cosa grossa), più alto, e il Meh-teh, di altezza più ridotta.

    Avvistamenti

    Già nel 1407 il bavarese Johann Schildberger, secondo i resoconti di viaggio, avrebbe incontrato lo Yeti sulla catena degli Altai, presso i confini occidentali della Mongolia.
    Il primo a riferire dell'esistenza di una creatura pelosa e senza coda, simile ad un uomo, è stato R. R. Hodgson, magistrato britannico, in Nepal dal 1820 al 1843.
    Le prime impronte dello Yeti furono scoperte in Tibet dal maggiore L.A. Waddell nel 1889 a più di cinquemila metri di quota.
    Nel corso del XIX secolo, si trova qualche riferimento a questo essere semiumano anche in scritti di ufficiali inglesi residenti nella regione himalayana.
    Il 22 settembre 1921, il tenente colonnello C. K. Howard-Bury, mentre stava tentando la scalata dell'Everest, percorrendo il sentiero che da Kharta porta a Lhapka-La, vide attraverso il binocolo, su un piano innevato sovrastante, una figura scura dalle sembianze vagamente umane. Quando giunse sul posto, a settemila metri, notò nella neve impronte di piedi nudi dalla forma umana. La notizia raggiunse il mondo civilizzato e diede vita al moderno mito dell'Abominevole Uomo delle Nevi.
    Nel 1925, nella regione del ghiacciaio Zemu (ad un'altitudine di circa 4500 metri), N.A. Tombazi, fotografo greco della Royal Geographical Society di Londra, vide una creatura in movimento circa 300 metri più in basso.
    Essa scomparve prima che Tombazi potesse preparare la macchina fotografica ma, scendendo, ne rinvenne le impronte...
    L'ultimo avvistamento risale al 20 ottobre 2008, alcuni scalatori giapponesi, di ritorno da un'arrampicata nel Nepal occidentale, dissero di aver trovato sulla neve delle orme forse riconducibili allo Yeti.
    Kuniaki Yagihara, membro del Progetto Yeti Giappone, a Katmandu, spiegò di avere visto tre impronte di piedi nudi simili a quelle di un essere umano, sulla montagna Dhaulagiri, nel Nepal occidentale, a un'altitudine di circa 4.800 metri. Essi aggiunsero che le orme non assomigliavano a quelle di orsi, cervi e capre delle nevi.

    Teorie

    Se quello che viene indicato come Yeti sia discendente di qualche creatura pre-umanoide o, invece, nient'altro che un qualche animale peloso in grado di assumere una postura eretta non è dato sapere, allo stato attuale delle nostre conoscenze. Di certo, sappiamo che le popolazioni himalaiane considerano lo yeti una creatura della fauna locale che vive sulle più alte cime e si avventura fra la neve alla ricerca di muschio salato o di licheni.
    L'alpinista e himalaysta Messner ha ipotizzato che lo yeti non sia altro che l'orso delle nevi[28]. Nella sua disamina spiega che i tibetani chiamano questo orso chemo, ed è descritto come lo yeti: irsuto, puzzolente, dalle impronte umane. L'orso è in mostra allo zoo di Lhasa.
    Il Dalai Lama disse a Messner che "yeti e chemo sono la stessa creatura: non capisco cosa s'immaginino gli occidentali pensando allo yeti".
    Lo Yeti e molti esseri pelosi simili visti in molte zone dell'Asia centrale, e anche il Bigfoot del nord-America o l'Isnashi dell'America del Sud, potrebbero essere spiegati come esseri umani affetti da ipertricosi e cresciuti allo stato selvaggio, almeno per i casi con statura normale. Nelle razze mongolidi i peli si distribuiscono su tutta la superficie della pelle, per cui un individuo affetto da ipertricosi apparirebbe simile ad una scimmia. Esistono dettagliate leggende in Asia centrale sull'esistenza di uomini coperti di pelo, e nel 2005 è effettivamente nato in un villaggio del Kazakistan un bambino con il corpo completamente coperto di peli. Ma questo fa parte di una rara ma conosciuta malattia chiamata ipertricosi.
    (Fonte Wikipedia)

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