Lilith

Demone

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  1. †Faith†
     
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    Lilith è il demone femminile della religione mesopotamica associato alla tempesta, ritenuto portatore di disgrazia, malattia e morte. La figura di Lilith appare inizialmente in un insieme di demoni e spiriti legati al vento e alla tempesta, come è il caso nella religiosità sumerica di Lilitu, circa nel 3000 a.C. Vari studiosi datano l'origine verso il 700 a.C.[1]. Lilith compare nell'insieme di credenze dell'Ebraismo come un demone notturno, ovvero come una civetta che lancia il suo urlo nella versione della cosiddetta Bibbia di re Giacomo. Secondo la tradizione della cabala ebraica, invece, è il nome della prima donna creata, prima compagna di Adamo e precedente a Eva. La sua figura, delineata nel Medioevo, risale a miti e leggende antiche della Mesopotamia. Nell'immaginario popolare ebraico è temuta come demone notturno capace di portare danno ai bambini di sesso maschile e caratterizzata dagli aspetti negativi della femminilità: adulterio, stregoneria e lussuria.
    Alla fine dell'Ottocento, in parallelo alla crescente emancipazione femminile nel mondo occidentale, la figura di Lilith diventa il simbolo del femminile che non si assoggetta al maschile e, rivalutata nelle religioni neopagane, viene posta a fianco di simboli come quello della Grande Madre.
    L'accadico Lil-itu "signora dell'aria" potrebbe riferirsi alla divinità femminile sumerica Ninlil (del pari "signora dell'aria"), dea del vento meridionale e moglie di Enlil. La storia di Adapa ci narra come Adapa avesse infranto le ali del vento del sud, azione per la quale egli temette di essere punito con la morte. Nell'antico Iraq, il vento del sud è associato con l'aggressione portata dalle tempeste di polvere meridionali e in generale con le malattie. Il corrispondente maschile accadico līlû non mostra suffissi desinenziali ed è simile al sumerico (kiskil-) lilla.

    Etimologia ebraica


    L'accadico Līlītu e l'ebraico לילית (lilith) sono aggettivi femminili che derivano dalla radice linguistica proto-semitica <l-Y-L> "notte" (con l'aggiunta della nisba t a significare "della notte", "notturna"), e traduce letteralmente un "essere femminile della notte/demone", sebbene le iscrizioni cuneiformi in cui compaiono i termini Līlīt e Līlītu (come pure in Ebraico) si riferirono in seguito agli spiriti aerei che apportano malattie. La stessa radice - che non esige letteralmente uniformità di concetti - in ebraico e nell'arabo Layla/Leyla, Lela o Lel significa "sera, notte".
    Lilith sembra essere il corrispondente pagano della Madonna, ma, mentre questa schiaccerà il serpente e lo dominerà, Lilith ne è attratta, quasi inconsapevole, e ne è avvolta, quasi connivente nello scoprire i segreti della natura umana, come nel ritratto del pittore preraffaellita John Collier del 1892.

    Mitologia sumero-accadica


    Lilith viene identificata con ki-sikil-lil-la-ke4, donna demoniaca in lingua sumera ed appare nella storia "l'albero huluppu" i cui protagonisti sono Inanna e Gilgamesh.
    Inanna trova un albero huluppu sulle sponde dell'Eufrate che è sradicato dall'erosione dell'acqua, lo prende con se per piantarlo nel suo giardino con l'intenzione di utilizzarne la legna per fare il proprio trono ed il proprio letto. Ma dopo dieci anni, quando l'albero è cresciuto, non può essere utilizzato.

    Tradizione popolare


    Nella tradizione popolare ebraica, Lilith è un terribile demone.
    Esiste una tradizione secondo la quale viene posto attorno al collo dei neonati di sesso maschile un amuleto con iscritti i nomi dei tre angeli (Senoy, Sansenoy e Semangelof detti anche Sanvi, Sansavi e Semangelaf) per proteggerli da Lilith prima della circoncisione rituale. Secondo un'altra versione si traccia un cerchio magico attorno alla culla con i nomi degli angeli.[senza fonte] Un'altra tradizione ancora prevede che si aspetti a tagliare i capelli ad un ragazzo per far credere a Lilith che si tratti di una ragazza.
    Un amuleto persiano del 18esimo o 19esimo secolo, un ciondolo protettivo per un neonato, conservato nel museo di Israele, Gerusalemme, raffigura Lilith in catene, con "Lilith cieca in catene" scritto sotto ogni arma.
    Dei ragazzi adolescenti si pensa poi che provochi le eiaculazioni notturne con cui genera demoni (i jinn nella tradizione arabo-islamica), comportandosi in tal modo come spirito succubo analogo femminile dello spirito incubo maschile.
    Queste usanze popolari fanno pensare che Lilith non sia creazione di autori medioevali ma appartenga a credenze più antiche. In effetti sono tante e profonde le simbologie legate che si possono trovare in moltissime culture combinate in modi differenti, ai giorni nostri il mito è addirittura tornato in vita, in forme mutate, generando nuovo immaginario nella cultura popolare, letteratura, fumetti, videogiochi.

    Cristianesimo e traduzioni della Bibbia

    Anche in ambito cristiano si trova Lilith responsabile della morte dei neonati, si giustificavano così le numerose morti nei primi 20 giorni di vita.[senza fonte] Geronimo di Cardia tradusse Lilith con lamia, un mostro che Orazio (De Arte Poetica liber, 340) descrive come una strega che rapisce i bambini, affine alla bretone Morrigan, nella mitologia greca invece è descritta come una regina libica che si accoppiò con Zeus. Dopo che Zeus ebbe abbandonato Lamia, Era rubò i figli di Lamia, e Lamia si vendicò rapendo i figli di altre donne.
    La traduzione gufo stridente della versione della Bibbia di Re Giacomo è senza precedenti. Apparentemente un tentativo di rendere l'atmosfera tetra del suo passaggio scegliendo un paragone animalesco, per quanto difficile da tradurre dalla lingua ebraica, come "gufo" (yanšup, probabilmente un uccello acquatico) e "grande gufo" (qippoz, più propriamente un serpente).

    lilith05web


    Rappresentazioni


    Per quanto sia indicata come una donna dalla bellezza sovrumana cui è impossibile resistere viene raffigurata[senza fonte]:
    - coperta di peli, ossia priva della depilazione completa, come era uso nelle zone mediorientali
    - con artigli da rapace anziché piedi, chiaro simbolismo al suo legame con la luna; alle volte ha la coda da sirena
    - si manifesta solo di notte
    - ha lunghissimi capelli rossi, ricci
    - pelle blu
    - occhi di fuoco
    - ali, acquisite dopo aver pronunciato il nome segreto di Dio
    - è immortale, avendo abbandonato l'Eden prima che Dio privasse l'umanità dell'immortalità

    Lilith in tv


    - Nel telefilm Supernatural di Eric Kripke compare Lilith come il Demone più potente che i due fratelli protagonisti devono sconfiggere. Ha le sembianze di una bambina innocente e più avanti anche di un'avvenente donna che usa l'atto sessuale per stringere patti, è il primo umano trasformato in demone da Lucifero per fare un affronto a Dio.
    - Nel film Gabriel - La furia degli angeli, Lilith è il comandante in seconda di Satana (in realtà San Michele), e l'assassina dell'"Arcangelo" Uriele. Verrà uccisa poco prima di Michele, in una discoteca affollata, da Gabriele.
    (Fonte Wikipedia)

    Edited by †Faith† - 19/1/2013, 16:55
     
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