Alcolismo

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  1. Ivy79
     
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    L'alcolismo è una sindrome patologica determinata dall'assunzione acuta o cronica di grandi quantità di alcol.
    La sindrome di dipendenza si ha quando sono presenti tre o più dei seguenti criteri:
    1. bisogno imperioso o necessità di consumare dell'alcol (craving)
    2. perdita di controllo: incapacità di limitare il proprio consumo di alcol
    3. sindrome di astinenza
    4. sviluppo di tolleranza
    5. abbandono progressivo degli altri interessi e/o del piacere di consumare l'alcol
    6. consumo continuo di alcol nonostante la presenza di problemi ad esso legati

    Ci sono varie classificazioni di alcolisti questa è una delle più conosciute:

    Bevitore compulsivo

    beve ogni giorno fino ad ubriacarsi. Dopo aver iniziato a bere, non riesce più a controllarsi. Smette soltanto perché lo stato di incoscienza, la fine del denaro o interventi esterni lo costringono ad arrestarsi. Questo tipo di bevitore tende a colpevolizzarsi, talvolta è aggressivo e desideroso di affetti, ma in fase di intossicazione alcolica può trasformarsi completamente alternando l'aggressività alla depressione.

    Bevitore gregario

    corrisponde all'alcolista da bar o da trattoria di paese, che di rado perde totalmente il controllo. Ingerisce grandi quantità di alcol, ma riesce a smaltirle nelle serate in compagnia. L'alcol ha la funzione di elemento unificante tra i singoli bevitori. In genere il gregario non soffre di particolari frustrazioni o conflitti in quanto delega al gruppo i suoi sentimenti repressi e i suoi problemi. In questa categoria di bevitori rientrano coloro che bevono per identificarsi in un modello culturale.

    Bevitore autistico

    corrisponde al clochard, al mendicante-assistito, al barbone per vocazione, all'artista introverso e chiuso al mondo. Sono in genere persone emarginate dalla società o per rifiuto o per costrizione. L'alcol potrebbe essere il mezzo di consolazione per la situazione vissuta, oppure potrebbe essere stato la causa di questo tipo di vita.L'alcolismo autistico può anche rappresentare il punto di arrivo di altre forme di alcolismo, soprattutto quando il soggetto subisce un'emarginazione violenta durante il suo percorso di etilista. Questo fa sì che l'appartenente a questa tipologia sia difficile da curare e da disintossicare.

    Bevitore solipsistico

    corrisponde al professionista che si chiude nello studio e passa buona parte del tempo a bere, soprattutto superalcolici. Questo tipo di bevitore sfoga nell'alcol le tensioni della vita quotidiana, la sua paura di non farcela e di non essere all'altezza.. La società o, a suo tempo, la famiglia contribuiscono a creare la paura di non essere all'altezza, di non essere capace di soddisfare il suo compito e a creare, quindi, una situazione di grande conflitto. L'alcolista solipsistico nega la sua dipendenza, la nasconde, se ne vergogna e la giustifica.

    Bevitore regressivo

    è colui che beve periodicamente, intervallando mesi di eccessi a mesi di bevute normali. È un soggetto che cerca di controllarsi, ma in situazioni a rischio, come in compagnia, a un ricevimento o quando la scelta delle bevande è ampia, difficilmente riesce a mantenere i buoni propositi. Il soggetto insomma è consapevole del problema e pur essendo in grado di autocontrollarsi, si lascia coinvolgere facilmente in situazioni di tipo disinibitorio e di eccesso. La ricaduta lo riempie di vergogna, d'impotenza, ma anche di aggressività.

    Bevitore reattivo

    incontra l'alcol in conseguenza di una situazione dolorosa, come un lutto, e il tutto assume il carattere di una crisi. Non essendo in grado di reagire diversamente, beve e questo accentua la disperazione che ha scatenato la situazione. La battaglia contro l'alcol diventa particolarmente fallimentare e destinata a cocenti sconfitte, perché l'alcol diviene il mezzo per sopportare, per lenire le paure e il dolore, diventando così un sostituto affettivo gratificante e soddisfacente.

    Bevitore pulsionale

    è colui che, pur bevendo in modo eccessivo se sollecitato emotivamente, pur ricorrendo all'alcol per eludere l'ansia e i conflitti, è consapevole della sua dipendenza, ma cerca l'alcol volontariamente, perché questo assume il significato di sedativo e diventa una fonte di piacere. Anche se è consapevole dei danni che si procura, preferisce bere per affrontare situazioni di tensione o di noia quotidiana. La pulsione di bere è intimamente accettata e lo smettere viene vissuto come un tremendo dispiacere e un progetto sempre futuro. Questa dipendenza ricorda molto quella del fumatore che considera il fumo come una parte del suo vivere normale.

    Purtroppo come per la tossicodipendenza, anche l'alcoldipendenza può avere delle conseguenze molto pericolose e mortali.
    L'alcolismo è una minaccia per la vita e spesso porta alla morte, specialmente come causa di malattie del fegato ed emorragie interne. Ci sono anche altri rischi di morte derivanti dall'assunzione di alcol, come gli incidenti alcol-correlati (sul lavoro, stradali, ecc.) o il suicidio, anche fra i giovani alcoldipendenti.
    La dipendenza da alcol è più dura da spezzare e molto più dannosa di molte altre sostanze che provocano dipendenza. I sintomi fisici durante l'astinenza da alcol sembrano essere uguali a quelli sperimentati nella fase di astinenza dall'eroina.

    I disturbi correlati all'alcol sono identificabili come:


    - Intossicazione
    - Abuso
    - Dipendenza
    - Astinenza
    - Delirio da intossicazione
    - Delirium tremens (da astinenza)
    - Demenza persistente
    - Disturbo amnestico persistente


    Per tutti i seguenti occorre individuare se son dovuti a intossicazione o ad astinenza:
    1. Disturbo psicotico (con Deliri - con Allucinazioni)
    2. Disturbo dell'umore indotto
    3. Disturbo d'ansia indotto
    4. Disfunzione sessuale indotta
    5. Disturbo del sonno indotto
    6. Depressione

    Terapia


    trattamenti per l'alcolismo includono programmi di disintossicazione gestiti da istituzioni mediche. Questi possono richiedere il ricovero di un paio di settimane in reparti ospedalieri specializzati dove possono essere somministrati farmaci per evitare i sintomi dell'astinenza. Dopo la disintossicazione, si usano diverse forme di terapia di gruppo o di psicoterapia, per occuparsi dei problemi sottostanti.
    Un altro programma di trattamento è basato sulla terapia nutrizionale. La maggior parte degli alcolisti accusano problemi nel trattamento degli zuccheri, con resistenza all'insulina, che può essere trattata con una dieta ipoglicemica. L'ipoglicemia causa un livello discontinuo di zuccheri nel sangue ed il relativo apporto al cervello. Ciò coinvolge il comportamento e gli stati emotivi spesso riscontrati fra gli alcolisti in trattamento.

    Aspetto sociale


    I problemi sociali derivanti dall'alcolismo possono includere la perdita del lavoro, problemi finanziari, condanne per crimini come la guida in stato di ebrezza o problemi di ordine pubblico, perdita dell'alloggio e perdita di rispetto da parte di chi vede il problema come un vizio facilmente evitabile. Studi approfonditi, dimostrano che l'alcolismo interessa non soltanto gli alcolisti ma anche e profondamente i membri delle loro famiglie. I loro bambini possono essere influenzati anche da grandi, generando quella che comunemente viene definita la sindrome dei figli adulti degli alcolisti, e anche prima della nascita, generando la cosiddetta sindrome fetale da alcol nei bimbi nati da madri alcoliste.
    (Fonti Wikipedia; Manuale di alcologia sociale di Salvatore Adelmo)

    Ricorda... non sei solo!!


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    Chissà se noi tre avremmo potuto essere amici nella vita. Non come fratelli, ma come persone.

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    Secondo questi dati, risulterei essere un bevitore autistico! Però non soffro di autismo eh! ^_^
     
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  3. Ivy79
     
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    Ecco altre notizie sull'alcolismo...
    L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) classifica l'alcol fra le droghe.
    L'alcol è una droga giuridicamente legale ma è una sostanza molto tossica per la cellula epatica, più di molte droghe illegali, ed è causa di una dipendenza il cui grado è superiore rispetto alle droghe più conosciute.
    Come tutte le droghe, anche l'alcol ha un potere psicoattivo (è in grado cioè di modificare il funzionamento del cervello). La sua assunzione protratta nel tempo induce assuefazione (per ottenere lo stesso effetto bisogna aumentare la dose).
    Può nel tempo instaurarsi un legame specifico che condiziona negativamente lo stile di vita della persona che ne fa uso, mettendone a rischio la salute fisica, psichica, familiare e sociale.
    Secondo l'OMS in Europa si ha il più elevato consumo alcolico al mondo. Il consumo per abitante è il doppio rispetto alla media mondiale. L'alcol è il terzo fattore di rischio per i decessi e per le invalidità in Europa, e il principale fattore di rischio per la salute dei giovani.

    Metabolismo


    Quando una persona assume una bevanda alcolica, l'alcol in essa contenuto viene subito assorbito, senza bisogno di digestione, in parte nello stomaco (20%) ma soprattutto (80%) nel primo tratto dell'intestino e passa direttamente nel circolo sanguigno.
    La velocità di assorbimento dipende da vari fattori:
    - aumenta se si è a stomaco vuoto
    - aumenta se si assumono bevande gassate
    - aumenta se le bevande sono ad alta gradazione - - aumenta in caso di gastrite
    - è più lento se si è a stomaco pieno
    - è più lento se i cibi sono ad alto contenuto di grassi.
    Trasportato dal sangue, l'alcol riesce a raggiungere tutti gli organi del nostro corpo, in tempi diversi: dopo 10-15 minuti arriva al fegato, al cervello, al cuore e ai reni, dopo circa un'ora ai muscoli e il tessuto adiposo, dove tende a concentrarsi (è infatti liposolubile).
    Il metabolismo si caratterizza per l'ossidazione completa del 90-98% dell'alcol assorbito. L'ossidazione avviene principalmente nel fegato con la trasformazione dell'alcol in acetaldeide ad opera dell'enzima alcol deidrogenasi (ADH). L'acetaldeide si unisce alla dopamina formando tetraidrosochinoline, oppiacei endogeni.
    Essendo l'alcol una sostanza tossica per il nostro organismo, deve essere metabolizzato dal fegato per essere reso inoffensivo.
    La scomposizione dell'alcol in altre sostanze più tollerabili avviene grazie a diversi meccanismi che entrano in azione in base alla quantità di alcol assunto, per cui il nostro fegato si abitua a smaltire quantità sempre maggiori di alcol se è costretto a farlo (aumento della tolleranza).
    Questa aumentata velocità di smaltimento non è però priva di conseguenze: prima di tutto sottopone il fegato all'azione tossica di sempre maggiori quantità di alcol che, nel tempo, danneggiano le cellule epatiche fino a farle ammalare (steatosi epatica, epatopatie acute o croniche) o addirittura a ucciderle (cirrosi epatica), e poi accelera anche il metabolismo dei farmaci (dei quali è necessario aumentare le dosi) degli ormoni e delle vitamine, per cui i bevitori possono sviluppare delle patologie gravi causate dalla carenza di queste sostanze (ad es. polineuropatie, malnutrizione, problemi sessuali).
    Il fegato trasforma circa il 90-98% dell'alcol, il resto (2-10%) viene eliminato attraverso l'urina, le feci, il latte materno, il sudore e l'aria espirata.
    Ricordiamo però che il fegato in media riesce a metabolizzare una quantità di alcol pari a 7 grammi l'ora. Significa che nel frattempo tutto il resto dell'alcol ha campo libero per continuare a viaggiare nel circolo sanguigno danneggiando tutte le cellule, i tessuti e gli organi con i quali viene in contatto.
    Contrariamente a quello che si pensa, l'eliminazione dell'alcol non viene favorita nè dal freddo, nè dall'attività fisica, nè dal caffè. Quindi chi svolge lavori manuali non elimina più velocemente l'alcol rispetto ad un lavoratore sedentario.

    Consumo di alcol in Italia


    Nel complesso, il 70% degli italiani dichiara di bere alcolici. Di questi:
    - il 55,7% beve saltuariamente
    - l'11% beve spesso
    - il 4,1% tutti i giorni.
    Il 29% degli intervistati invece, non beve mai, in particolare le donne (56,9 % vs 43,1% dei maschi), soprattutto nella classe degli over 65 (26,9%), seguiti dai 45-64 enni (23,7%) e dai 35-44enni (22,8%).
    A bere qualche volta sono principalmente i 45-64 enni (30,1%)
    I giovani tra i 25 e i 34 anni (20,3%). Questi ultimi, più degli altri, dichiarano di bere spesso (37,4%), seguiti dai 35-44 enni (18,3%) e dai ragazzi dai 18 ai 24 anni (16%).
    L'abitudine di bere tutti i giorni si riscontra soprattutto tra i 45-64 annei (36,7%), gli over 65 (26,5%) e i 35-44 enni (20,4%).
    Le donne con più frequenza dicharano di bere solo qualche volta (51,9% vs 48,1%), mentre gli uomini in misura maggiore fanno uso di alcol spesso (61,1% vs 38,9%) e tutti i giorni (61,2% vs 38,8%).
    (Fonte: Dronet - Drug Free Edu - Dipartimento Dipendenze Ulss 20 Verona/Ulss 13 Dolo)
     
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  4. Ivy79
     
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    Per consumo moderato si intende 1-2 unità al giorno per l’uomo e 1 unità al giorno per la donna.
    Una unità alcolica corrisponde a circa 12 grammi di etanolo, che si trovano in 125 ml di vino, 330 ml di birra, e 40 ml di superalcolico. 1 grammo di alcol = 7 Kcal.
    Una volta assunto l’alcol non può essere depositato nell’organismo, deve essere rapidamente metabolizzato, la trasformazione avviene ad opera di enzimi presenti nel tratto gastrico e soprattutto a livello epatico.
    Gli enzimi del fegato sono in grado di rimuovere fino a 0.5 "Unità alcolica" di alcol l’ora, ma in questo arco di tempo il fegato non adempie ai suoi normali compiti, da qui dipende la diversa capacità degli individui di tollerare sostanze alcoliche, nelle donne questo sistema è meno efficiente, così risultano più sensibili all’alcol rispetto agli uomini. Una piccolissima quota di alcol viene eliminata anche attraverso i polmoni l’urina e il sudore, per questo è possibile valutare la quantità di alcol nel corpo attraverso il famosissimo test del palloncino.
    La quota di concentrazione dell’alcol nell’organismo dipende da numerosi fattori:
    - Quantità ingerita,
    - Modalità di assunzione (a digiuno o durante i pasti)
    - Composizione corporea, peso, sesso, fattori genetici per questo le donne sono più vulnerabili rispetto agli uomini
    - Quantità di acqua corporea
    - Capacità di metabolizzare l’alcol
    - Abitudine all’alcol.

    Effetti dell'alcol sul SNC (Sistema Nervoso Centrale) a diversi livelli di alcolemia:
    - 0,2-0,4 Lieve euforia, loquacità, lieve incordinamento motorio ed eventuale moderata riduzione della capacità di giudizio e dell'attenzione
    - 0,5-0,8 Aggravamento dell'incordinamento motorio, riduzione della capacità percettiva, ulteriore riduzione della capacità di giudizio, tendenza alla guida pericolosa
    - 0,8-1,0 Sopravvalutazione della propria abilità alla guida, tendenza a guidare al centro della strada, ritardo evidente nei tempi di reazione
    - 1,0-2,0 Instabilità emotiva, alterazione della memoria, perdita della capacità di giudizio, atassia (incordinamento motorio), disartria (difficoltà nell'articolazione della parola).
    - 2,0-4,0 Ubriachezza profonda, confusione mentale, disorientamento, apatia, marcate alterazioni percettive, midriasi (dilatazione della pupilla), vomito, incontinenza, incapacità di mantenere la stazione eretta
    - >4,0-5,0 Alcolemia potenzialmente letale: coma, ipotermia, ipoventilazione, ipotensione arteriosa, anestesia
    (Fonte www.cufrad.it)
     
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  5. Ivy79
     
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    Ecco un semplice test --> QUI
     
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  6. Vecchia strega
     
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    Mia madre era alcolista.
     
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  7. Ivy79
     
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    CITAZIONE (Vecchia strega @ 30/6/2013, 23:17) 
    Mia madre era alcolista.

    Mi dispiace :(
     
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6 replies since 30/9/2010, 13:52   288 views
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